Pure Storage, quando la crescita è flash

Matt Kixmoeller_pure storage

Il pioniere dello storage di nuova generazione consolida la propria presenza anche in Italia, dove sta crescendo notevolmente conquistando nuovi clienti

Tra i pionieri del flash, Pure Storage ha cavalcato con successo l’onda che ha portato questo tipo di tecnologia ad affermarsi prepotentemente sul mercato. E soprattutto può vantare di essere stata tra i primissimi vendor a proporre array storage basati esclusivamente sulle memorie flash (cioè allo stato solido e senza le parti in movimento dei sistemi tradizionali), che hanno rivoluzionato il settore dell’archiviazione dati per gli indubbi vantaggi in termini di prestazioni e adesso anche di costo. In concomitanza con la tappa milanese a inizio luglio dell’evento itinerante Pure Live, che ha riunito circa un centinaio di persone tra clienti e prospect, i vertici di Pure Storage hanno incontrato la stampa. Data Manager aveva già incontrato Matt Kixmoeller, vice president of product di Pure Storage, tre anni fa, nella sede della società a Mountain View, in piena Silicon Valley. Ai tempi, la società aveva poco più di tre anni di vita e circa 200 persone al proprio servizio. Ma si intuiva che la crescita sarebbe stata di tutto rilievo: così è stato, visto che oggi i dipendenti sono 1.500 e i clienti circa 2.000, con un giro d’affari di tutto rispetto, che lo scorso ottobre ha anche portato al listing della società alla Borsa di New York.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

“Evergreen storage”

“Nel 2009, quando abbiamo iniziato la nostra attività, l’idea di rendere il flash una tecnologia mainstream era forse un po’ pazza, ma le opportunità per ripensare il data center grazie a questa nuova tecnologia si presentavano notevoli, soprattutto in termini di efficienza, prestazioni e di scalabilità”, spiega Kixmoeller. I prodotti Pure Storage si distinguono sul mercato per quello che definisce “evergreen storage”, in quanto con gli array all-flash si possono fare upgrade senza migrazione storage, ma online e senza interruzioni nel business, ma soprattutto ogni tre anni la società sostituisce i controller nelle macchine presso il cliente con altri più aggiornati, configurando una sorta di abbonamento. Non solo: “A marzo abbiamo annunciato un sistema entry level per la nostra gamma di array, allo scopo di rendere il flash ancora più accessibile”, prosegue Kixmoeller, precisando però che “a differenza di quello che fanno gli altri, la nostra soluzione può essere upgradata, e soprattutto non abbiamo rimosso feature importanti come la deep compression”.

Leggi anche:  Canon, nuova app Multi-Camera Control: monitoraggio in contemporanea di quattro videocamere

Clienti soddisfatti

E a chi fa notare che Pure Storage è un boccone più che appetibile per un’acquisizione da parte di vendor di maggiori dimensioni, Matt Kixmoeller risponde deciso che “abbiamo 600 milioni di dollari in cassa e piani di sviluppo molto precisi, e quindi non abbiamo alcuna intenzione di farci acquisire, ma intendiamo proseguire nella nostra crescita, forti anche di riconoscimenti quali l’essere stati posizionati come Leader nel Magic Quadrant di Gartner sul flash storage oppure i livelli record di customer satisfaction”. Una crescita che ha portato Pure Storage ad approdare anche in Italia, dove è presente da poco più di un anno e mezzo con due uffici, a Roma e Milano, per un totale di otto persone tra cui il Country Manager Mauro Bonfanti, entrato ufficialmente in squadra all’inizio di quest’anno, e l’acquisto più recente, la Channel Manager Roberta Giuliano, figura chiave in una società il cui modello è 100% canale, con tre VAD (Arrow, Computer Gross e Systematika) e una decina di VAR sui clienti finali.

Crescita record in Italia

“Abbiamo al nostro attivo una ventina di clienti circa, tra cui grandi aziende, un paio di banche e alcune medie imprese, in diversi settori. Questo ci ha anche permesso di crescere a due cifre, e nel primo semestre di quest’anno abbiamo già fatto il totale dell’intero 2015”, spiega Bonfanti. Tra i clienti italiani vi è anche Roma Metropolitane, società di engineering che si occupa delle attività connesse alle linee metropolitane di Roma e che ha virtualizzato tutti i servizi su memorie all-flash, utilizzando FlashArray di Pure Storage. “Le performance generali di FlashArray non sono paragonabili ad alcuna delle soluzioni che avevamo prima: la latenza è sempre sotto il millisecondo, mentre IOPS e larghezza di banda sono molto superiori alle nostre reali necessità”, ha sottolineato Andrea Spaziani, responsabile sistemi informativi, affari generali, acquisti e servizi di Roma Metropolitane, presente all’incontro.

Leggi anche:  Con Synology il backup personale non ha più limiti