World-Check: il database con 2 milioni di terroristi è nelle mani di un hacker

Un enorme archivio contenente le generalità di presunti criminali è stato sottratto da Chris Vickery che si è intrufolato nei server di Thomson-Reuters

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Una notizia da prendere con le molle, anzi di più. Nelle ultime ore sta facendo il giro del mondo la vicenda dell’enorme database, che conterrebbe nomi e cognomi di circa 2 milioni di terroristi, sottratto a Thomson-Reuters. Il file, conosciuto come World-Check, sarebbe tutt’ora utilizzato da agenzie governative e organi di polizia per le loro ricerche, ma non solo; tra gli abilitati alla navigazione tra i documenti sembrano esservi anche 49 delle più grandi banche globali e varie agenzie di intelligence. Secondo quanto si apprende, le informazioni non sarebbero una sorta di schedario universale ma un modo per anticipare e analizzare meglio le mosse dei criminali più pericolosi, soprattutto in vista di eventi e celebrazioni di massa, come gli europei di calcio e le Olimpiadi.

Chi è stato

Thomson-Reuters, società operante nel settore del risk-management, è la fonte originaria del documento che rende disponibili ai suoi clienti per 1 milione di dollari all’anno. Proprio dai server della compagnia, pare sia stato possibile sottrarre il file, grazie ad un buco di sicurezza nel sistema. A violare l’archivio è stato Chris Vickery, hacker noto per imprese simili (nel 2015 aveva bucato un sito di fan di Hello Kitty e poco prima quello delle liste elettorali in Messico), che per ora non ha rilasciato alcuna porzione dei contenuti risalenti al 2014, limitandosi ad affermare su Reddit di aver contattato la vittima per avvertirla della falla che ha permesso di rubare il database. Tant’è vero che lo stesso Vickery starebbe lavorando con la compagnia per risolvere i problemi in ingresso e mettere in sicurezza l’accesso. Ne va sia della qualità delle informazioni che del canone periodico che porta nelle casse di Thomson-Reuters una somma a cui è difficile rinunciare. Pensate cosa accadrebbe se, per sbaglio, quei dati dovessero diventare disponibili per tutti, gratuitamente.

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