Adesso DeepMind parla come un uomo

Il progetto di intelligenza artificiale di Google si è notevolmente migliorato grazie alla tecnologia WaveNet

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DeepMind, l’azienda parte del circolo di Google specializzata in progetti di Intelligenza Artificiale, avvicina sempre di più le macchine all’uomo. Lo fa sfruttando WaveNet, una nuova tecnologia informatica che consente a una macchina di parlare in maniera quasi naturale in due lingue: inglese e mandarino. Con una tecnica del genere, spiega il team, gli automi possono raggiungere prestazioni del 50% migliori di quelle delle altre tecnologie di riproduzione vocale. Nella pratica, WaveNet è un modello generativo di onde audio in formato RAW che, unito al software AI, riduce notevolmente in gap con l’interazione umana.

Come funziona

“Per quanto riguarda l’inglese e il cinese, il text-to-speech di Google rappresenta attualmente la scelta migliore a livello globale – dice Big G – averli migliorati con un singolo modello ci rende maggiormente soddisfatti”. Nei test condotti dai ricercatori, WaveNet ha raggiunto risultati importanti e davvero inattesi. Dove il linguaggio di comprensione umana arriva a 4.55 (inglese) e 4.21 (mandarino), il software giunge rispettivamente a 4.21 e 4.08, davvero di poco sotto le performance umane. Dove potremo arrivare? “Permettere alle persone di interagire con le macchine in maniera semplice è un sogno di lunga durata per l’informatica. L’abilità dei computer di comprendere il linguaggio naturale si è evoluta prepotentemente nel corso degli ultimi anni grazie alle reti neurali digitali”. Secondo DeepMind, WaveNet può anche imparare a suonare strumenti, imitando pianisti e artisti vari, dando vita a composizioni uniche e quanto mai apprezzabili. Il prossimo Schubert sarà fatto di viti e bulloni?

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