Fortinet mappa le strategie di sicurezza delle aziende EMEA

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Cloud e vulnerabilità nei sistemi IT le fonti di maggior preoccupazione per i decisori IT

La Digital Transformation informa i processi innovativi di aziende e organizzazioni. Migliora l’erogazione di prodotti e servizi così come la risposta alle richieste dei clienti. Riduce i costi e crea allo stesso tempo infrastrutture più flessibili in grado di adattarsi meglio alla crescita del  business. Un’accelerazione sorretta da tecnologie dirompenti come cloud computing, mobilità, big data, Internet of Things che ridisegnano il modello di business di molte aziende cambiando in profondità il loro modo di operare. In questi processi la sicurezza gioca un ruolo importante, ben oltre la pura e semplice protezione. Evolvono le strategie di CSO e CISO, chiamati a definire nuove priorità e a identificare nuove soluzioni per proteggere dati e infrastrutture senza rallentare l’operatività giornaliera.

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Fortinet prova a dar conto di questi cambiamenti presentando alla stampa i risultati del Security Census 2016, una ricerca condotta su un campione di 1.400 decision maker di area tecnica in rappresentanza di un migliaio di aziende EMEA (Germania, Francia, Gran Bretagna, Spagna e Italia) con più di 250 dipendenti. I dati raccolti restituiscono una fotografia credibile delle modalità con cui i responsabili della sicurezza sviluppano le proprie priorità e strategie rispetto all’evoluzione delle minacce e alla necessità di dotarsi di soluzioni di sicurezza di nuova generazione. “Diciamo subito che Cloud e vulnerabilità dei sistemi IT sono le maggiori preoccupazioni del personale tecnico interpellato” ci dice Filippo Monticelli, country manager Fortinet. “Per il 53% dei rispondenti la nuvola rappresenta la minaccia alla sicurezza più sentita. Dato più contenuto, 43%,  se consideriamo le risposte del campione italiano, circa un centinaio di aziende. Che invece attribuisce alle vulnerabilità dei sistemi la palma di peggior mal di testa (59% dei rispondenti) tra quelli che già affliggono il settore (53% se si considera l’area EMEA globalmente)”.

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Minacce a cui dichiarano di rispondere con nuovi investimenti in tecnologia (48% contro il 45 dell’Italia). Anche se per una quota significativa di loro – 4 aziende su 10 – la pressione esercitata dalle continue minacce agli asset aziendali rappresenta una spinta potente verso la gestione in outsourcing della sicurezza da parte di  MSSP (Managed Security Service Provider). La ricerca naturalmente si presta a diversi livelli di lettura e interpretazione. Per Fortinet uno degli aspetti più interessanti a emergere è l’esigenza tra le aziende EMEA di medio-grandi dimensioni, indipendentemente dal settore di appartenenza, di mettere ai primi posti tra le loro priorità di investimento strumentazione per la sicurezza end-to-end che incorpori funzionalità di threat intelligence.

“Sempre più aziende comprendono quanto sia importante riuscire a rispondere in modo tempestivo alle violazioni di sicurezza. Il consiglio che diamo a clienti e prospect è di investire in soluzioni integrate e adattabili a reti e perimetri che di fatto ormai non hanno più confini. Fortinet è in grado di offrire questa sicurezza senza compromessi” afferma Monticelli.  Si stima che tra l’80 e il 90% delle aziende subisca almeno una fuoriuscita di dati nel corso di un anno. Meno del 16% delle aziende riesce a individuare la falla entro le prime due ore in cui si manifestano gli effetti negativi. Al contrario ancora una quota troppo elevata di aziende (27%) scopre la falla dopo mesi o addirittura anni. “La risposta a queste minacce viene da investimenti in tecnologia che presidino l’intero ciclo di vita della minaccia. Investimenti in bundle che comprendono soluzioni di sicurezza come e-mail gateways; firewall; endpoint protection; application security e servizi evoluti di threat intelligence che consentano lo scambio di feed sia con le soluzioni SIEM Fortinet che con piattaforme di terze parti” afferma Monticelli.

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