Una storia fatta di sfide, dalla lotta contro i test atomici a quelle più recenti contri i cambiamenti climatici

Era il lontano 15 settembre 1971 quando un gruppo di volontari aveva cercato di fermare i test atomici sull’isola di Amchitka, in Alaska, partendo con il peschereccio Phyllis Cormack dal Canada.

Una sfida continua tra passato e presente

Con questa prima sfida si ricorda la nascita 45 anni fa dell’organizzazione ambientalista Greenpeace; una missione che si può considerare un primo successo nonostante l’imbarcazione sia stata intercettata dagli americani e non sia mai giunta a destinazione, in quanto l’operazione risvegliò le coscienze dell’opinione pubblica riguardo ai test atomici ottenendone il divieto.

Da allora l’organizzazione è cresciuta in modo esponenziale, contando oggi oltre tre milioni di sostenitori, 36 mila volontari in tutto il mondo e migliaia di attivisti, ricercatori. Accanto ai vecchi obiettivi ne sono intanto sorti altri, ma un punto fermo è ancora la lotta contro le testate atomiche, in quanto diversi stati continuano a possederne. Lo scopo di Greenpeace è arrivare a bandirle con un Trattato delle Nazioni Unite.

La maggiore sfida dei nostri tempi

In questo momento però il tema più “caldo” in tutti i sensi è quello dei cambiamenti climatici causati dal surriscaldamento globale, un fenomeno inarrestabile che sta progressivamente sciogliendo i ghiacci minacciando gravemente la biodiversità e mettendo a rischio ben 720 patrimoni dell’UNESCO. Gli esperti hanno previsto un innalzamento delle temperature fino a quasi 5 gradi nei prossimi 100 anni, tanto che bisognerebbe correre ai ripari entro il 2030 se si vuole sperare di salvare il Pianeta. Il principale responsabile è sempre l’uomo, che incidendo profondamente sul clima metterà gravemente a rischio la nostra salute nel prossimo futuro, tanto che che a partire dal 2030 si stimano 250 mila morti in più all’anno dovuti al surriscaldamento globale del nostro Pianeta.

A risentirne è anche la vita delle specie marine, danneggiate dall’acidificazione degli oceani, che assorbono troppa anidride carbonica. Per questo Greenpeace si sta impegnando per ottenere più aree marine protette e meno pesca illegale.

“La maggiore sfida globale dei nostri tempi è la battaglia contro i cambiamenti climatici. – spiega Giuseppe Onufrio, direttore esecutivo di Greenpeace Italia – L’Accordo di Parigi, che ci aspettiamo verrà firmato tra una settimana, è un bel passo in avanti per raggiungere l’obiettivo ambizioso di non superare un grado e mezzo di aumento della temperatura globale e avviare la transizione verso le rinnovabili al 100 per cento per tutti”.

Greenpeace lotta anche per proteggere le foreste primarie, fondamentali l’equilibrio climatico e per la biodiversità. Promuove inoltre l’agricoltura sostenibile e l’eliminazione delle sostanze tossiche, per evitare che vengano prodotte, usate e/o rilasciate sostanze chimiche pericolose.

Leggi anche:  Depurare il fegato dopo un'abbuffata: guida all'alimentazione