Il tombino intelligente previene gli allagamenti

L’Automobile Club d’Italia è pronto a sperimentare a Roma un sistema intelligente di monitoraggio dei punti di raccolta dell’acqua piovana, individuando le criticità prima che creino disagi alla circolazione ed emergenze per la città

Gli allagamenti urbani si possono prevenire con un sistema intelligente di monitoraggio dei tombini e dei punti di raccolta dell’acqua piovana, realizzato dall’Automobile Club d’Italia e presentato al Comune di Roma Capitale. Il progetto proposto dall’ACI presenta notevoli vantaggi per la tutela urbana, la sicurezza stradale e l’efficienza della rete viaria, risolvendo le attuali criticità imputabili non solo al mancato funzionamento dei tombini e al loro intasamento, ma anche ai furti delle griglie in ghisa che creano un serio pericolo per la circolazione stradale.

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Nel sistema brevettato e sviluppato da ACI Consult – società del gruppo ACI specializzata in servizi per l’ambiente e la mobilità – in collaborazione con aziende coordinate dal CNR, i tombini diventano “intelligenti” con un sensore che monitora il livello dell’acqua sottostante, un relè antimanomissione, un microprocessore che elabora le informazioni informazioni e le trasmette tramite una piccola antenna integrata sotto la griglia al Centro operativo. Quest’ultimo, gestito da ACI, raccoglie i dati georeferenziati provenienti da tutti i tombini creando una mappa sempre aggiornata sullo stato di efficienza del sistema, in modo da individuare le criticità prima che creino disagi e favorendo l’intervento del personale preposto dal Comune e dai Municipi.

“Il sistema ha superato in laboratorio tutte le fasi di test – spiega Riccardo Colicchia, direttore di ACI Consult – e siamo pronti a lanciare la sperimentazione in città. Il XIII Municipio di Roma ha manifestato interesse verso il progetto e nell’ambito di un accordo già siglato con il Comune Roma Capitale potremmo istallare subito i primi tombini intelligenti. Ne beneficerebbero soprattutto i cittadini che conoscono bene le ripercussioni sul traffico della pioggia in una città come Roma”. Il progetto è comunque replicabile in ogni realtà urbana italiana.

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