Uno studio ha scoperto che Zika può nascondersi nelle lacrime e manifestarsi con congiuntiviti e uveiti negli adulti

Alcuni ricercatori della Washington University di Saint Louis (Missouri, Usa) hanno approfondito lo studio del virus Zika, di cui è stato tracciato il genoma, iniettandolo in cavie animali. Sono arrivati così ad osservare che i topolini infettati venivano colpiti da congiuntivite, panuveite e infezioni oculari varie a cornea, iride, nervo ottico e cellule retiniche.

I neonati sono a rischio

Nei neonati sono state osservate gravi malattie oculari (neurite ottica, atrofia corioretinica) che possono causare portare persino alla cecità. Se la madre ha contratto il virus durante la gravidanza, i figli possono persino avere malformazioni cerebrali.

Questa ricerca fornisce un modello per stabilire i meccanismi di persistenza del virus, contribuendo allo sviluppo di nuove cure. I sintomi di Zika in genere si avvertono per una settimana al massimo: si possono presentare febbre, sfoghi cutanei, dolori muscolari e articolari, mal di testa, oltre ai fenomeni oculari recentemente osservati.

Proteggersi è la chiave per prevenire

Attualmente le zone del mondo più  colpite sono l’America centro-meridionale e il Sud-Est asiatico Contro il virus Zika, che può essere trasmesso anche per via sessuale o con trasfusioni ematiche, si sta ancora cercando di sviluppare un vaccino. Google ha finanziato con 1 milione di dollari la prevenzione sul virus Zika e l’assistenza ai malati in Sud America, incentivando proprio la prevenzione come fondamentale per evitare il contagio: la protezione dalle punture di zanzara è una misura chiave per prevenire le infezioni provocate dal virus Zika, ricorda l’Organizzazione Mondiale della Sanità. Nelle aree a rischio si consiglia quindi di indossare vestiti, possibilmente di colore chiaro, che coprano il più possibile il corpo; usare barriere fisiche come le reti alle finestre, porte e finestre chiuse; dormire protetti da reti antizanzare; usare repellenti contro gli insetti.

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