+24% di ricoveri per patologie respiratorie tra quelli residenti al quartiere Tamburi e +26% tra quelli del quartiere Paolo VI

Questo è il preoccupante quadro emerso dall’indagine epidemiologica condotta per valutare l’effetto delle sostanze tossiche emesse dall’Ilva, che evidenzia “la relazione causa-effetto tra emissioni industriali e danno sanitario”. Numerosi studi hanno già confermato come lo smog possa causare danni al cervello, soprattutto dei neonati, ed essere messo in relazione anche con l’Alzheimer. Oltre apeggiorare le condizioni di chi soffre di attacchi d’asma, l’inquinamento, che nelle grandi città viene respirato dall’80% della popolazione, danneggia persino i denti e accelera l’invecchiamento della pelle.

I bambini presi in considerazione hanno età compresa tra 0 e 14 anni e lo studio è stato realizzato nell’ambito delle attività del Centro Salute e Ambiente della Regione Puglia, in collaborazione con il dipartimento di Epidemiologia del Servizio sanitario regionale del Lazio, della Asl di Taranto, di Arpa Puglia e di Ares Puglia.

L’obbligo di prevenire

Intanto il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, commenta così il rapporto che mette in luce il nesso tra mortalità e casi di malattia tra i cittadini più esposti alle emissioni dell’Ilva di Taranto:

”Se dopo più di un anno che sono presidente, riuscissimo a fare almeno una riunione di lavoro con il governo avente ad oggetto l’Ilva, non sarebbe male. Purtroppo questo si verifica, che in una situazione così grave noi non solo accumuliamo dati, elementi, suggerimenti e analisi, ma per questioni a questo punto credo di natura politica, non è possibile avere un momento di confronto”.

Emiliano ha anche sottolineato che “il presidente del Consiglio ha questi dati già da diversi giorni, e ora dovrà valutare cosa fare perché lui è un soggetto informato e deve prendere decisioni esattamente come noi. Non vorrei che il presidente l’abbia presa per una comunicazione come tutte le altre. Questa comunicazione ha un effetto giuridico. Ognuno di noi ha l’obbligo giuridico di prevenire gli eventi che ritiene di dover prevenire. Non vorrei che i suoi consiglieri non glielo avessero spiegato”.

“E’ una strage di vite innocenti quella di Taranto che è avvenuta e continua ad avvenire nel silenzio e nella responsabilità dello Stato italiano” – dichiara Angelo Bonelli della federazione dei Verdi.

“Non c’è il coraggio e la volontà di cambiare”

“I nuovi dati epidemiologici resi pubblici dal presidente della regione Puglia Emiliano confermano la drammaticità della situazione sanitaria e ambientale di Taranto. Nel 2014 l’istituto superiore di sanità denunciava che a Taranto si era registrato un aumento della mortalità del 21% per i bambini e del +54% per le malattie tumorali sempre per i bambini” – aggiunge Bonelli, che conduce dicendo che ”di fronte a questi dati abbiamo un ministro dell’Ambiente che ha consentito di prorogare l’applicazione delle leggi di tutela ambientale a Taranto e un ministro della Salute che su questa strage di bambini non dice nulla. Non c’è il coraggio e la volontà di cambiare a Taranto come si è fatto in altri paesi europei come Bilbao dove sono usciti a superare modelli industriali vecchi e inquinanti verso economie pulite per proseguire invece invece nel nome del Pil ad una strage di vite di bambini”.

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