“Le startup? Preferiamo portarle in squadra”

antonio grioli zucchetti

Antonio Grioli presenta a Smau 2016 la politica di acquisizioni di Zucchetti che, ragionando come una grande famiglia, allarga sempre di più il suo campo d’azione

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

L’elemento che più di altri sembra differenziare il Gruppo Zucchetti dalle multinazionali è questo: una volta che viene assorbita una startup, idee, know-how e progetti restano nelle mani dei fondatori principali, ai quali l’azienda di Lodi si affianca con capitale e competenze. È un modus operandi del genere che ha permesso alla compagnia di allargare decisamente le proprie branchie in settori produttivi così diversi tra loro, che oramai valicano l’offerta di servizi e software. A delineare in che modo Zucchetti opera sul mercato, portando avanti la propria strategia di acquisizioni è Antonio Grioli, presidente comitato direttivo Zucchetti.

Una famiglia affiatata

“Da sempre pensiamo che se c’è qualcuno li fuori con un’idea interessante, allora vale la pena portarlo in squadra attivamente, piuttosto che acquisirne brevetti e conoscenze e lasciare che muoiano a poco a poco. Solo così possiamo aprirci dei valichi laddove prima non eravamo presenti. L’obiettivo non è solo quello di allargare la cerchia di partner e clienti ma di veicolare, sul serio, una genuina forma di innovazione. Partendo da un tale concetto oggi siamo presenti nel mondo horeca, automotive, sanità e sicurezza. La capacità di diventare globali è essenziale, sia in prospettiva orizzontale che verticale, perciò puntiamo non solo a variare l’offerta ma ad adattarla a mercati esteri ed extra-europei”. Non a caso, nel recente passato, Zucchetti si è portato a casa startup interessanti, ottenendone quote di maggioranza. E’ il caso di Smart Touch, che opera nella ristorazione e DoubleYou, atta a rivoluzionare il welfare aziendale.

Leggi anche:  Altea Federation sigla una partnership strategica con Chequers Capital