Gravidanza stressante? Aumentano le probabilità che nasca una femmina

L’Oms ha ritoccato le linee guida associate alla gravidanza per ridurre la mortalità dei feti

Spesso le future mamme ricorrono e pratiche di automedicazione, sottovalutando situazioni potenzialmente pericolose sia per il feto che per se stesse.

Ecco perché l’Oms ha ritoccato le linee guida legate alla gravidanza introducendo un minimo di 8 visite dal ginecologo come soglia di sicurezza necessaria per scongiurare errori, che nei peggiori dei casi possono rivelarsi anche fatali.

Perché si possa considerare un gestazione davvero sicura, bisogna che le donne utilizzino opportuni strumenti diagnostici e si sottopongano a specifici consulti con molta più frequenza, In particolare le visite vanno effettuate in corrispondenza della 20esima, della 26esima, della 30esima, della 36esima, della 38esima e della 38esima settimana di gravidanza, a seguire la prima visita ginecologica, che andrebbe fatta entro le prima 12 settimane dal concepimento.

No alla gravidanza fai da te

Anche le tempistiche relative alla prima ecografia andrebbero anticipate, secondo le nuove linee guida, che raccomandano di effettuare i controlli del caso entro le prime 24 settimane della gravidanza. Questo periodo è infatti considerato decisivo per poter individuare le prime anomalie fetali e per poter intervenire in tempo su eventuali disfunzioni del feto.

Naturalmente non si tratta di obblighi sanciti da una legge, ma solo di indicazioni rese indispensabili a fronte di recentissime stime che parlano di un numero di decessi pari a 303 mila donne in gravidanza e di circa 2,6 milioni deceduti entro le prime 8 settimane dal concepimento.

Un vademecum che invita caldamente ad abbandonare forum online e consigli medici dispensati da sconosciuti orientandosi invece verso un iter gestazionale stabilito dal medico curante, che dovrebbe essere l’unico referente durante i nove mesi di percorso. 

Per non parlare delle cattive abitudini che ancora moltissime future madri mantengono in gravidanza, come bere alcolici (il 50% delle donne incinte italiane) e fumare, nonostante le conseguenze sul feto siano ormai cosa nota.

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