Uno studio della Midwestern University nobilita la funzione dell’appendice: funge da riserva di batteri “buoni”

Da sempre l’appendice è considerata una sorta di residuo dell’organismo, come lo stesso nome suggerisce: un organo superfluo, rimasto dal processo di evoluzione dell’essere umano, privo di una reale utilità. A ribaltare questa convinzione ci hanno pensato però i ricercatori della Midwestern University, in Arizona, che hanno rivelato come l’appendice sia coinvolta nei segnali che regolano il sistema immunitario e funga da ‘riserva’ di batteri ‘buoni’, pronti da usare quando quelli che normalmente abitano l’intestino scarseggiano.

Importante per il sistema immunitario

Gli studiosi hanno analizzato tutte le informazioni disponibili sui mammiferi, individuando 533 specie dotate di appendice, sparse in tutti i continenti e con diete molto diverse tra loro.

“Gli animali che hanno quest’organo – scrivono gli autori – hanno una più alta concentrazione di tessuto linfoide nel cieco, la parte di intestino da cui si sviluppa l’appendice. Questo tipo di tessuto è pieno di cellule che suscitano una reazione immunitaria quando il corpo è sotto stress”.

Inoltre la ricerca ha messo in luce come l’appendice sia un concentrato di batteri intestinali ‘buoni’ sufficienti a sostituire quelli che possono andare persi a causa di terapie antibiotiche o infezioni intestinali.

Cosa succede se non si ha l’appendice

Ma se l’appendice ha un ruolo così importante, dovrebbero quindi preoccuparsi tutti coloro che l’hanno dovuta togliere? La risposta degli scienziati è negativa: si può continuare a vivere benissimo senza, ma è possibile che le funzioni immunitarie ne risultino indebolite. Le persone senza appendice infatti sembra che siano più predisposte ad ammalarsi o comunque abbiano periodi di convalescenza più lunghi.

Se perdere l’appendice non è da considerarsi grave, è tuttavia sbagliato considerarla inutile come un tempo era opinione comune.

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