Così l’FBI spiava le auto connesse

Alcuni documenti dimostrano come i federali intercettassero le informazioni scambiate dalle automobili tramite i sistemi di bordo: GPS e telefonate nel mirino

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L’hanno chiamato “Cartapping”, ovvero intercettazione delle automobili, ed è l’ultimo caso di violazione della privacy proveniente dagli Stati Uniti. Secondo alcuni documenti ottenuti da Forbes, la polizia federale a stelle e strisce avrebbe spiato per almeno 15 anni le auto connesse. Non stiamo parlando di modelli futuristici come le Tesla o le varianti più recenti ma di quelle che possono ricevere e inviare dati in rete anche solo per una funzione, ad esempio quella di localizzazione su una mappa. Il fine, per il guidatore, è quello di ottenere le cartine stradali più aggiornate, magari anche con le informazioni del traffico, mentre per chi sta dall’altra parte dello schermo si tratta di monitorare gli spostamenti e altri parametri scambiati con una connessione wireless. Ci sono evidenze di intercettazioni sin dal 2001 ai danni di una Mercedes Benz S430V, tramite il software pre-installato della ATX Technologies, entrata poi nel gruppo Agero.

Cosa succede

Ma la maggior parte dello spionaggio riguarda i veicoli dotati della piattaforma OnStar, tra le più diffuse nel mercato automotive. Dai documenti in possesso di Forbes si capisce quanto stretti fossero i rapporti tra l’FBI e la General Motors, che con i federali lavorava non solo per trasferire i dati GPS ma anche le conversazioni avvenute tramite il sistema audio dell’auto, con il vivavoce integrato (non il semplice passaggio sonoro via Bluetooth ma ciò che avviene quando la sim è inserita nello slot del cruscotto). I casi comprendono operazioni di spionaggio su modelli diversi, con l’evidenza che spesso, oltre al coinvolgimento del costruttore, vi era quello fondamentale di sviluppatori e terze parti. Tra queste c’era SiriusXM (che installa antenne radio satellitari) che ha riferito di aver dato seguito a più di una richiesta arrivata dalla polizia, per tracciare mezzi ritenuti interessanti per indagini specifiche, come quelle sul traffico di droga.

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