IBM Watson sostituisce 34 dipendenti giapponesi

La compagnia assicurativa Fukoku Mutual Life Insurance userà gli Explorer per rispondere alle richieste degli utenti. Ed è solo l’inizio

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Non ci crederete ma i tempi in cui robot e intelligenze artificiali sostituiranno l’uomo sono vicini, molto vicini. Il trend emerso negli ultimi mesi è chiaro: molte professioni oggi rischiano ben poco nei confronti dell’avanzata delle macchine, mentre altre, grazie ai progressi e allo sviluppo dei chatbot, sono già sull’orlo dell’estinzione. Parliamo dei centralini, dei servizi di assistenza per prodotti e servizi, dei supporti via chat e così via. Insomma ad essere coinvolto è soprattutto il settore del customer service, che presto potrebbe accogliere centinaia di software pronti a rimpiazzare personale in carne ed ossa.

Pronto chi parla?

Se l’Europa è alquanto restia a cogliere così rapidamente il cambiamento, dall’altra parte del mondo c’è già chi, come il Giappone, è proiettato nel futuro, bello o brutto che sia. La compagnia di assicurazione Fukoku Mutual Life Insurance darà presto il benvenuto a 34 postazioni con IBM Watson Explorer, una piattaforma di intelligenza artificiale che sfrutta la ricerca cognitiva per rispondere a diverse tipologie di enigmi, anche quelli più avanzati. E così in chat e alla cornetta non ci sarà più un operatore reale ma un surrogato di bit, con cui i clienti dovranno interfacciarsi per dar seguito alle loro richieste. Difficile parlare di risparmio, visto che gli Explorer costeranno all’azienda 1,7 milioni di dollari e un esborso annuale di 128 mila dollari. Cifre alte che permetteranno però di abbassare il budget dedicato ai salari, con un taglio di 1 milione di dollari in totale e un ritorno dell’investimento stimato in circa due anni. Per non parlare dell’eliminazione di assenze per fiere e malattie che, nell’era della produttività sempre e comunque, non sono più ammesse.

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