L’Unione Europea vota i diritti dei robot

Con 17 voti favorevoli il Parlamento ha dato il via libera alle norme che regolano la “personalità elettronica” degli automi. Etica del lavoro e codice sociale in cima alla lista

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Se la notizia fosse di qualche anno fa forse l’avremmo presa come uno scherzo. Ma oggi, nel 2017, sapere che il Parlamento Europeo ha votato sul tema dei diritti per i robot suscita meno stupore, di sicuro nessuna indignazione. Si, perché quando in futuro gran parte della produzione industriale (e non solo) sarà nelle mani delle macchine, dovremmo capire quando e come sarà il caso di tirare il freno, per riportare i processi di business su un binario più umano. In che senso? Sappiamo bene quali siano oggi i limiti del lavoro svolto dall’uomo: un ciclo produttivo circoscritto, ferie e permessi obbligatori, rischio di malattie, scioperi. Con i robot dietro la fresatrice tutto cambia, vista l’assenza di qualsiasi incombente che blocchi la catena. Affidarsi totalmente a un operaio instancabile è giusto oltre che conveniente? A stabilirlo sarà una legislazione ad-hoc, attesa per i prossimi mesi.

Altro che Terminator

Con 17 voti favorevoli e 2 contrari (più due astenuti), la commissione giuridica del Parlamento Europeo ha dato il via libera all’estensione di alcuni diritti alle macchine, nella figura di ciò che viene chiamata “personalità elettronica”. Si tratta del primo passo di un iter che porterà alla formulazione di una carta dei diritti pensata per coprire diverse tematiche, che vanno dalla responsabilità dei robot in alcune occasioni (per lo più incidenti), all’analisi etica di certi comportamenti, che vedono gli automi anche come possibili vittime di bullismo da parte degli umani. Principale fautore della disciplina è Mady Delvaux, del gruppo dell’alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo e vice presidente della commissione giuridica, che ha detto: “L’Unione ha la necessità di creare un robusto framework per assicurare che i robot restino al servizio delle persone”. L’obiettivo è fare in modo che sistemi avanzati di intelligenza artificiale esprimano il loro pieno potenziale economico ma all’interno di un contesto condiviso, che venga regolato da un’agenzia nominata a tale scopo, con il compito di verificare la presenza di precisi standard legali e di sicurezza in tutti quei contesti dove la robotica giocherà un ruolo determinante per il business.

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