Raspberry strizza l’occhio ai sistemi industriali con Pi Compute Module 3

Con una mossa inattesa la Fondazione si pone l’obiettivo di rendere più smart le fabbriche con il modulo hardware a basso costo

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Dopo aver supportato la crescita della community di appassionati maker e “DYI” casalinghi, Raspberry punta in alto, verso i sistemi industriali. Lo fa assieme a Farnell element14, distributore partner che aiuterà la Fondazione a portare all’interno degli ambienti professionali il Pi Compute Module 3, in pratica un Raspberry Pi 3 rebrandizzato e con possibilità di connettività maggiori. È pensato per chi con i piccoli PC ci lavora o crea lavoro, ad esempio laboratori in cui si realizzano prototipi, con il vantaggio di un device che ha un prezzo praticamente imbattibile: 30 dollari per la versione normale e 25 per la Lite (priva di memoria di massa) mentre ne serviranno di più per una scheda con slot e altre interfacce.

Aggiornamento enterprise

“Il Pi Compute Module 3 prosegue la strada di Raspberry verso l’introduzione nei mercati industriali e commerciali – ha spiegato di recente Claire Doyle, global head di Raspberry Pi – grazie alla potenza del chip Broadcom BCM2837 (lo stesso del Pi 3 ndr.) e alla flessibilità dei moduli Compute, possiamo sfruttare il piccolo computer in tanti campi applicativi: dall’IoT alle soluzioni embedded, fino all’automazione casalinga e ai sistemi di controllo elettronici”. Con la seconda generazione del Compute Module, l’azienda allarga i suoi orizzonti commerciali al di là del settore degli hobbisti e degli appassionati, permettendo anche alle piccole realtà di scoprire i vantaggi del computing in miniatura. Un primo esempio vede il nuovo modulo potenziare alla perfezione un monitor NEC, pensato per grandi spazi pubblici, scuole e stazioni, con un ingombro hardware davvero ridotto.

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