Computer quantistici: è scontro all’ultimo qubit

Due prototipi hanno gareggiato per la prima volta in una competizione senza respiro, volta a decretare il più veloce e accurato

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Le prossime sfide ai quiz televisivi più famosi avranno come protagonisti anche computer quantistici. Non è uno scherzo ma una realtà sempre più plausibile, soprattutto considerando quello che è successo negli USA. Oltreoceano, un prototipo di IBM si è scontrato, a livello informatico ovviamente, con una controparte sviluppata dall’Università del Maryland, una macchina creata internamente per scopi più limitati. Entrambe però condividono la stessa base e sono dunque in grado di rispondere a quesiti basilari, con tempi di risposta decisamente diversi da quelli del computing tradizionale. Nonostante l’assonanza dei qubit, l’unità di misura che descrive la potenza quantistica, il cuore di IBM e quello del Maryland sono differenti, con il primo che è incentrato su cinque anelli di metallo supeconduttore mentre la soluzione universitaria usa cinque ioni itterbio, vincolati da un campo elettromagnetico e manipolati attraverso fasci laser.

L’esperimento

Presentato da Chris Monroe, fisico dell’Università del Maryland, l’esperimento si è svolto su una serie di operazioni a cui dar seguito, sotto forma di algoritmi. Il dispositivo di IBM ha risposto correttamente nel 35,1% dei casi mentre l’avversario nel 77,1%. Il colosso è stato dunque surclassato dal progetto universitario? Non proprio. La soluzione della multinazionale si è infatti dimostrata 1.000 volte più veloce della macchina agli ioni itterbio, ma anche più fragile a mantenere lo stato quantico delle particelle. Queste, nel computer di IBM vengono tenute assieme da un anello centrale, molto più incline a collassare, mentre nello sfidante ogni ione può interagire con gli altri direttamente, portando una maggiore stabilità ma anche un tempo di risposta prolungato. Certo è che i due computer non hanno ancora raggiunto il grado di maturità necessario per poter essere sfruttati con finalità pratiche ma la piccola gara condotta negli USA rappresenta un passo in avanti significativo nello studio della fisica quantistica applicata all’informatica.

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