La dieta del parziale digiuno favorirebbe la longevità

L’ultima moda in tema di diete dimagranti si chiama dieta mima-digiuno o dieta a intermittenza, il regime alimentare proposto dal biochimico Valter Longo, Direttore dell’Istituto di Longevità della University of Southern California e responsabile del programma di ricerca “Oncologia & Longevità” all’IFOM (Istituto FIRC di Oncologia Molecolare) di Milano.

Una dieta che tiene lontano l’invecchiamento

Si tratta di un’alimentazione ipocalorica, con pochi zuccheri e proteine ma ricca di grassi insaturi. Attenersi a questo regime per alcuni giorni al mese, secondo una sperimentazione clinica su 100 individui, potrebbe avere ”effetti anti-aging”, tenendo lontano l’invecchiamento. I risultati dei test, apparsi sulla rivista Science Translational Medicine, suggeriscono che la dieta mima-digiuno potrebbe quindi aumentare la longevità delle persone che la seguono. La sperimentazione, condotta dallo stesso Longo, ha coinvolto soggetti di 20-70 anni, alcuni sovrappeso o obesi.

Questa dieta ipocalorica (800-1100 calorie al giorno) si adotta per pochi giorni al mese e ha preso questo nome dalla capacità di imitare gli effetti benefici del digiuno senza incorrere in rischi per la salute. Il Professor Luigi Fontana,  che alla Washington University co-dirige il “Programma di Longevità e Salute”, aveva già promosso una dieta basata sulla formula 5 + 2, che consiste nel mangiare per cinque giorni e digiunare per altri due.

Dimagrire senza perdere massa muscolare

Negli ultimi anni questo regime alimentare è stato oggetto di numerosi approfondimenti, in quanto si ritiene possa avere effetti benefici anche nella cura del cancro. La nuova sperimentazione si prefigge come scopo quello di indagare gli effetti di questa dieta nella prevenzione delle malattie associate all’invecchiamento.

Seguendo il regime dietetico, spiega Longo, si è riscontrata riduzione di fattori di rischio per diabete, cancro e malattie cardiovascolari, nonché la riduzione del grasso addominale, della pressione sanguigna, del colesterolo, del fattore infiammatorio CRP, della molecola IGF-1 associata a cancro e invecchiamento; tutti questi cambiamenti sono avvenuti senza perdita di massa muscolare, come avviene invece in caso di digiuni veri e propri.

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