Si fa presto a dire 5G: ecco le specifiche necessarie

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La International Telecommunications Union (ITU) ha spiegato le specifiche tecniche del nuovo standard in arrivo nel 2020

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Il Mobile World Congress 2017 ha parlato soprattutto di dispositivi per il consumer ma anche di soluzioni business e standard di nuova generazione. Huawei ad esempio ha lanciato il primo smartphone al mondo abilitato alle reti 4,5G, non uno standard vero e proprio ma un passettino verso la nuova generazione 5G che molti marchi stanno già testando. Tra questi Ericsson, che a Barcellona ha portato le recenti innovazioni in fatto di servizi e applicazioni gestiti da un’unica rete globale, le cui linee guida sono state tracciate dall’International Telecommunications Union (ITU), pronta a spiegare l’impatto della nuova tecnologia sulla società del prossimo futuro.

Cosa cambierà

ITU ha dunque sviluppato un documento che si pone l’obiettivo di sintetizzare le necessità a cui il 5G dovrà dar seguito, così come i requisiti minimi e le capacità da raggiungere per fornire i principali servizi, molti dei quali incentrati sull’IoT e l’interoperabilità delle applicazioni. Si scopre allora che gli snodi principali divulgheranno segnali a 20Gbps in download e 10Gbps in upload, che saranno poi divisi tra tutti gli utenti collegati alla stessa stazione. Si tratta dei livelli più bassi da cui si partirà per connessioni qualitativamente migliori, adibite al traffico su aree più vaste dove, potenzialmente, si potranno raggiungere diverse centinaia di megabyte al secondo. Nel contempo, serviranno latenze molto basse, di appena 0,4 ms, un niente se confrontato con i 20ms dell’LTE attuale. Ma sarà sempre di più degli 0,1ms a cui potranno arrivare dispositivi Internet delle Cose e automobili senza pilota, vista l’esigenza di collegamenti continui, senza soluzione di continuità.

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