Altro che forconi…Un trattore ara il Digital Millennium Copyright Act

Digital Millennium Copyright Act

William Rinold Deere e Sarah Yates il 7 febbraio 1804 non sapevano nulla di Carlo Verdone e di pirati informatici.

Chiariamo subito il primo amletico dubbio. I due non potevano immaginare che il loro terzogenito John, appena venuto alla luce, si sarebbe imbarcato su un cargo (non battente bandiera liberiana….) con la famiglia e questa sarebbe stata la prima tappa di una lunga imprevedibile carriera.

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E gli hacker cosa c’entrano?

L’intraprendente John Deere, prima fabbro e poi imprenditore, è l’icona dell’automazione delle colture e delle produzioni nei campi e adesso la sua eredità industriale è costretta fare i conti con un mondo agricolo che ha deciso di sbirciare dal buco della serratura della tecnologia.

A distanza di 180 anni dalla sua nascita, la John Deere & Company (una delle maggiori aziende al mondo nel settore) e gli immancabili concorrenti devono fare i conti con una nuova inattesa sfida e si vedono costretti a duellare con una bizzarra pirateria informatica mandata a segno su aratri, trebbiatrici e cose simili.

Il problema del contadino americano non è quello legato ai fertilizzanti o alla mutevolezza del clima, ma i vincoli giuridico-tecnici della componente informatica dei loro trattori hi-tech.

Schiacciati dalle draconiane restrizioni sul copyright gli operatori del settore agricolo sono stati costretti ad installare sui propri mezzi software provenienti dai lontani paesi dell’Europa dell’Est (in particolare Polonia e Ucraina) che permettono di diagnosticare e risolvere i problemi senza l’intervento dei loro produttori.

Il Digital Millennium Copyright Act (DMCA) vieta a proprietari di dispositivi e apparecchiature hardware di modificare i programmi in essi installati; rende dunque illegali la produzione e la diffusione di tecnologie, strumenti o servizi che possano essere usati per eludere le misure di accesso ai prodotti salvaguardati dalle norme vigenti a tutela della proprietà intellettuale e delle opere dell’ingegno.

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I produttori, finora blindati dal DMCA e sereni per gli accordi di licenza firmati dall’utente finale (nei quali si sottolinea nero su bianco la non responsabilità per le perdite derivanti da errori del software), ora si vedono abbandonati.

Il fiorente commercio delle attrezzature agricole “jailbreakate”, quasi fossero cellulari di ultima generazione, sta decretando la fine dei controlli sui diritti d’autore.

In verità, tutto ciò dovrebbe essere illegale perché palesemente in contrasto con le disposizioni del DMCA.

Nel 2015, il capo del Library of Congress ha approvato una deroga per i veicoli terrestri, compresi i trattori. Tale eccezione permette la modifica “dei programmi informatici in essi contenuti, consentendone la valutazione di un guasto, la riparazione e la modifica legale di un veicolo motorizzato.”

Le menti più intraprendenti si staranno chiedendo se sia consentito a questo punto anche il download di software crackato. Questa domanda rimarrà per il momento senza una vera risposta.

Vale la regola del formaggio e delle pere che impedisce ai contadini di sapere qualcosa?

A cura di Valentina Lavore, Analista di Organizzazione HKAO Human Knowledge As Opportunity