Gli italiani accolgono con perplessità la carne in provetta

L’azienda statunitense Memphis Meats ha presentato per la prima volta carni sintetiche di pollo e di anatra, ottenute da cellule coltivate in laboratorio. Dopo il primo hamburger in provetta servito nel 2013, è la volta delle carni bianche sintetiche, anche se finora nessuno di questi alimenti ha raggiunto il mercato.

La tecnica usata per la produzione di anatra e pollo sintetici è simile a quella con cui l’Università di Maastricht aveva prodotto la carne di manzo: si prelevano le cellule staminali dal muscolo degli animali e coltivano su speciali impalcature fino a formare un numero di filamenti sufficiente (circa 20.000).

Tra 5 anni sugli scaffali

“Il nostro obiettivo è  produrre carne in un modo migliore, che sia più sostenibile per l’ambiente e credo che questo sia un importante salto tecnologico per l’umanità” ha dichiarato Uma Valeti, cofondatore di Memphis Meats. Se tutto va secondo i piani dell’azienda, tra circa cinque anni sugli scaffali dei supermercati compariranno polpette, hot dog e salsicce da carne in provetta.

Una produzione su cui iniziano a investire anche altre aziende, sperimentando le prime produzioni in laboratorio di latte e albume d’uovo da lieviti modificati geneticamente. Perfect Day per esempio ha promesso di immettere entro l’anno nel mercato un latte vaccino di provenienza non animale.

Il 97% degli italiani è contrario

La questione della regolamentazione degli alimenti sintetici non è tuttavia ancora chiara e non si conoscono nemmeno quali saranno le istituzioni che si occuperanno di sorvegliare la sicurezza di questi prodotti, ma sembra che molti gli addetti ai lavori puntino a istituire un nuovo ente dedicato. D’altra parte è proprio la sicurezza a destare le maggiori perplessità nei consumatori, soprattutto italiani. Un’indagine condotta da Ipr marketing per Coldiretti riporta che il 97% degli italiani sarebbe contrario all’uso di tecniche innaturali nella produzione di carne, dalla clonazione alla sintesi in laboratorio: allo scetticismo di natura etica si aggiungono i problemi di carattere economico.

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