Siamo vicini allo sviluppo di un farmaco anti-invecchiamento, in grado di riparare il Dna

Non è fantascienza, ma il frutto di una ricerca di un team australiano, che ha identificato un passaggio fondamentale nel processo molecolare che permette alle cellule di riparare il Dna danneggiato. Gli scienziati hanno sviluppato un ‘booster’ capace di ringiovanire le cellule dei topolini di laboratorio, a cui seguiranno test sull’uomo entro sei mesi.

L’interesse della Nasa

Questo non è il primo studio che mira a scoprire l’elisir di lunga vita: recentemente è stata scoperta una proteina in grado di arrestare l’invecchiamento e un altro studio hacompreso come invertirne il processo, mentre l’Ifom di Milano ha rivelato l’esistenza di miracolose molecole anti-invecchiamento.

In questo caso gli esperimenti condotti dal team dell’University of New South Wales hanno scoperto il modo di arrestare i danni al Dna causati da invecchiamento e radiazioni, con risultati così promettenti da attirare l’attenzione della Nasa, interessata a questa scoperta per migliorare la sua missione su Marte. Gli astronauti infatti sperimentano un invecchiamento accelerato dalle radiazioni cosmiche, con debolezza muscolare, perdita di memoria e altri sintomi al rientro. Il 5% delle loro cellule sarebbe morta e il loro rischio di ammalarsi di cancro sarebbe pari al 100%.

Gli scienziati hanno scoperto che il metabolita Nad+, naturalmente presente in ogni cellula del nostro corpo, ha un ruolo fondamentale come regolatore delle interazioni proteina-proteina ​​che controllano la riparazione del Dna. Trattare i topi con un Nad+ precursore migliora la capacità delle cellule di riparare i danni al Dna causati da esposizione alle radiazioni o dalla vecchiaia.

“Le cellule dei topi erano indistinguibili da quelle degli animali giovani, dopo una sola settimana di trattamento”, spiega l’autore dello studio David Sinclair, della Unsw e della Harvard Medical School di Boston.

Farmaco sul mercato tra 3-5 anni

“Siamo vicini come non mai a un farmaco anti-invecchiamento sicuro ed efficace, che forse sarà disponibile sul mercato fra solo 3-5 anni, se i test andranno bene”, ha aggiunto Sinclair. Un altro gruppo di potenziali pazienti da trattare sono i sopravvissuti a tumori infantili. Il 96% di questi pazienti soffre di una malattia cronica entro i 45 anni, ha evidenziato Wu. “Tutto questo si aggiunge al fatto che hanno un invecchiamento accelerato, che è devastante. Sarebbe bello fare qualcosa al riguardo, e crediamo di poterci riuscire con questa molecola”.

Il team ha già stabilito che Nad+ potrebbe essere utile per la cura di varie malattie dell’invecchiamento, ma anche della sterilità femminile e degli effetti collaterali della chemioterapia.

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