Amazon apre la piattaforma di Alexa agli sviluppatori

Si chiama Lex il progetto che permette di integrare l’assistente vocale nelle applicazioni di terze parti da installare su hardware supportati

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Il limite attuale degli assistenti vocali è rappresentato dall’impossibilità di integrarli con le applicazioni che amiamo di più. Provate a chiedere a Siri o a Google di aprire Spotify sullo smartphone: ci riesce ma poi finisce tutto qui. Non può riprodurre una singola canzone, non una playlist e nemmeno ricercare brani o artisti in catalogo. L’integrazione è l’elemento che renderebbe questi strumenti davvero utili e funzionali. Ci sta provando Samsung con Bixby ma siamo ancora molto lontani da una realizzazione concreta. Ed è per questo che Amazon ha deciso di aprire agli sviluppatori le porte di Alexa, l’intelligenza artificiale a bordo degli speaker Echo. Lo ha fatto lanciando il programma Lex, una piattaforma hostata sui Web Services interni e in grado di potenziare le capacità comunicative di progetti di terze parti, che potranno beneficiare del supporto vocale avanzato per vari ambiti di utilizzo.

Cosa può fare

Come si legge sul sito di Lex: “La piattaforma offre funzionalità avanzate di apprendimento approfondito per il riconoscimento vocale e la dettatura, nonché per il riconoscimento del linguaggio naturale e la comprensione di testi, consentendo la creazione di applicazioni coinvolgenti e conversazioni realistiche. Con Amazon Lex, le stesse tecnologie su cui si basa Alexa sono disponibili a tutti gli sviluppatori, permettendo così la nascita di chatbot sofisticati, in modo semplice e veloce”. In parole povere, Lex farà il lavoro sporco di connettere le informazioni presenti nelle app con le abilità di cognizione dell’ecosistema software offerto da Amazon, per ottenere un ambiente interattivo completo e in continua evoluzione. Dal punto di vista hardware, per ora progetti del genere potranno essere caricati sull’unico dispositivo supportato, lo speaker Echo, ma è chiaro che l’intento della multinazionale sia quello di estendere sempre di più la presenza di Alexa altrove. Non parliamo solo di device ad-hoc ma anche dell’implementazione su smartphone e tablet di marche diverse; destinatari principali delle soluzioni di AI del prossimo futuro.

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