La smart city è un orizzonte in continua evoluzione

Cattoni Giulia_Urbano Creativo

Sicurezza, dati, trasparenza e intelligenza artificiale. Smart city: un concetto in continua evoluzione. Il dialogo si sposta dal “che cos’è” al “come si fa” e a quali bisogni risponde

Lo storytelling della città intelligente è un lungo elenco di buoni esempi e buone pratiche. Tutti coloro che in questi anni hanno lavorato a progetti di smart city hanno dovuto fare i conti con il tasso di obsolescenza, la velocità della trasformazione e l’imprevedibilità dell’innovazione. Abbiamo cercato di mostrare come l’intelligenza “smart”, vista come efficienza di un territorio urbano, ha senso solo considerando una vision che deve partire dalle caratteristiche socio-ambientali del territorio, capace di valorizzare il capitale umano, sociale, intellettuale, emotivo dei suoi cittadini. Cittadini che nei prossimi anni avranno a che fare con tecnologie che oggi ancora non sono in commercio, con rischi che non immaginiamo, con questioni politiche tutte ancora da definire.

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La strada è più impegnativa e più lunga di quello che potesse sembrare. Soprattutto, è meno scontata del ridurre tutto a una mera questione di devices all’avanguardia e reti superveloci. Se c’è una cosa che in questo decennio abbiamo capito è che la smart city è un orizzonte, una direzione. Il riferimento temporale nelle definizioni di smart city, infatti, è il futuro: non vi è alcun limite di tempo per la loro creazione, non è definita la linea del traguardo. Lo strumento che abbiamo per affrontare questa maratona è l’innovazione: l’integratore che permette l’evoluzione della risposta urbana ai bisogni dei cittadini, che restano una costante. Stiamo parlando della necessità di sicurezza, del bisogno di informazione e verità, del bisogno di comunicare ed effettuare scambi materiali e immateriali, del bisogno di mobilità e di relazione con l’ambiente. Il dialogo si sposta dal “che cos’è” al “come si fa” la smart city, e a quali bisogni risponde. Quali saranno dunque i temi di interesse dei prossimi anni?

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Cyber security – Aree metropolitane iperconnesse, digitalizzate, attraversate da fiumi di dati implicano rischi da tenere sotto controllo e monitorare, perché una città deve sempre garantire la sicurezza fisica e digitale dei propri cittadini.

Big Data – La quantità e l’eterogeneità dei dati pongono la necessità di trovare metodi e strumenti che permettano l’interpretazione e la divulgazione dei dati, mantenendo inalterata la veridicità delle informazioni. E al tempo stesso la loro gestione, l’interazione con i dati open e la loro visualizzazione.

Blockchain – Nata come registro elettronico pubblico e condiviso degli scambi di criptovalute, trasformerà il sistema bancario come lo conosciamo, ma anche molti altri settori del business. Si basa sulla creazione di un sistema di fiducia che permette autorizzazioni sicure senza il bisogno di ricorrere a terze parti che assumano il ruolo di garanti.

Fact checking – Si tratta della pratica adottata dai mezzi di comunicazione per verificare la veridicità delle notizie trovate sul web prima che ne venga autorizzata la pubblicazione che avviene grazie alla consultazione di siti che affidano il controllo delle affermazioni di personaggi pubblici ai lettori, agli utenti e, più in generale, ai cittadini.

Intelligenza artificiale – L’Europa è ora impegnata a riflettere sui problemi etici legati allo sviluppo di  intelligenze “extra-umane” e questioni come la personalità giuridica dei robot, la responsabilità per eventuali danni, le possibili dipendenze emotive e la problematica della disoccupazione umana come conseguenza della robotizzazione. Forse, è questo il ruolo dell’Italia nella sfida all’intelligenza globale. In un mercato dove gli USA puntano sulla diffusione delle macchine, dove l’Asia e l’India, in particolare, si concentrano sulla realizzazione della parte intangibile della tecnologia, i software, e l’Europa sulla dimensione di ricerca normativa, l’Italia può trovare un proprio spazio nella riproposizione in chiave tecnologica dell’idea rinascimentale di uomo al centro dell’universo.

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Giulia Cattoni @urbanocreativo