La struttura 4 stelle nel cuore di Milano promuove un nuovo concetto di ospitalità che fa dell’immersione nel “bello” un’occasione per accrescere il proprio benessere psicofisico. Tra quadri e sculture coltivare il wellbeing è (più)semplice

La capacità dell’arte di produrre effetti benefici sull’umore, sull’ansia e sulla depressione sono noti. A farne un naturale catalizzatore di benessere, secondo una recente ricerca inglese condotta da Semir Zeki (esperto di neuro estetica alla University College London)  è la sua capacità di attivare le specifiche aree legate al piacere presenti nel cervello, provocando sensazioni di appagamento fisico e psicologico con ricadute positive anche per la salute. Attorniarsene  è dunque un potente elisir di rigenerazione, complice il rilascio di dopamina nel sangue (neurotrasmettitore che regola l’umore) che raggiunge picchi considerevoli immergendosi nella contemplazione di opere d’arte.

Ritagliarsi un soggiorno all’Hotel Spadari al Duomo può essere l’occasione per sperimentarlo concretamente. In questa “Galleria contemporanea” tutto infatti parla d’Arte e sceglie l’Arte come espressione del proprio stile e filosofia di accoglienza.

A punteggiare gli  spazi comuni e le 40 camere – recentemente oggetto di un soft restyling teso comunque a mantenerne la singolarità – sono realizzazioni di giovani artisti contemporanei e opere di firme di riconosciuto valore (tra gli altri Mimmo Paladino, Sandro Chia, Giò Pomodoro, Velentino Vago, Martin Disler, Mario Schifano, Katharina Grosse, Salvatore Fiume, Herbert Brandl, Marcello Pietrantoni e Giuseppe Maraniello) capaci di definire gli spazi e di creare percorsi di contemplazione inattesi. Coerente con questa visione anche la scelta di affidare a Ugo La Pietra, architetto e designer, la realizzazione e progettazione in esclusiva per l’Hotel di tutti i suoi arredi e complementi che non conoscono così i segni del tempo divenendo esemplari unici del genio dell’artista. Riposare in una delle camere con vista sulle guglie del Duomo e con alle pareti quadri e dipinti di indiscutibile impatto, concedersi un break nella sala colazioni resa onirica da un ampio affresco di Valentino Vago, dedicarsi  una pausa relax nella sala lettura al cospetto del maestoso camino di Giò Pomodoro,  permette di vivere un’esperienza ad alto tasso di coinvolgimento emozionale.

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Il wellbeing nasce qui, dalla sensazione di benessere totalizzante che avvolge l’ospite generato sia delle suggestioni estetiche connaturate al “bello”, sia dall’attitudine alla sostenibilità dell’Hotel, codificata dall’adozione di accorgimenti mirati al rispetto dell’ambiente e dall’incentivazione di comportamenti eco- friendly. Il soggiorno si trasforma così da pura necessità a piacere nel segno dello “stare bene, sentendosi bene”.

“Creare un hotel contemporaneo, unico e speciale dove potersi sentire semplicemente a proprio agio e nello stesso tempo protagonisti dello spazio da vivere. – spiega Marida Martegani capofila della famiglia Marzot, proprietaria anche dell’Hotel Duca di York Milano e del Turin Palace di Torino – Per questo ogni giorno insieme ai miei collaboratori pensiamo a nuovi particolari, nuove soluzioni per migliorare l’atmosfera, la comodità e soprattutto il piacere di offrire ai nostri ospiti un pizzico di emozione facendone l’ambiente giusto, quello che stavano cercando per stare bene”.