Ridurre i costi del cold data storage: la ricetta OVH

Per estendere la propria offerta di servizi storage e rispondere alle richieste del mercato, OVH ha sviluppato il Public Cloud Archive. Si tratta di una soluzione cloud storage di lungo termine, offerta ad un prezzo particolarmente competitivo

Notoriamente, i dati non sono tutti uguali. Ci sono dati che vengono utilizzati con regolarità per il business aziendale, e dati che invece vengono conservati per motivi differenti – backup, compliance, rispetto delle normative – ma che invece vengono toccati più raramente. Non per questo però questa seconda categoria di dati deve essere trascurata: le organizzazioni devono conservarli in modo affidabile e sicuro, ma con costi possibilmente accettabili, visto che spesso e volentieri si parla di volumi importanti di dati.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

OVH intende rispondere a questa esigenza con il Public Cloud Archive. Si tratta di una soluzione cloud realizzata partendo da Swift, un progetto libero OpenStack, abbinata a metodologie di data protection tese a ottimizzare l’utilizzo dello spazio su disco. OVH fa già uso di Swift per la sua soluzione Public Cloud Storage: Public Cloud Archive è basato sullo stesso sistema storage a oggetti: la differenza principale sta nella scelta dell’hardware e nei processi utilizzati per garantire la resilienza dei dati in caso di failure di uno o più dischi.

OVH ha scelto server storage molto simili al proprio modello FS-Max, dotati di dischi ad alta capacità. Questo supporto storage permette di ridurre gli investimenti necessari e di ottenere risparmi significativi sulla manutenzione, grazie al numero minore di dischi da sostituire. I dati vengono replicati completamente tre volte, come nel caso del Public Cloud Storage e, grazie al metodo di erasure coding, la footprint sul sistema è particolarmente ridotta. I file vengono suddivisi in porzioni singole, che poi vengono riassemblate nel momento in cui diventa necessario ricomporli. Questa elevata resilienza ai dati ne permette una durabilità virtualmente infinita.

Leggi anche:  Non solo hyperscaler: il valore dei Regional Cloud Provider

Gli utenti pagano solo per le operazioni di invio e recupero dati e non per le singole operazioni read/write, come invece succede con altri vendor. Questo porta a un’ottimizzazzione dei costi, con prezzi fino al 50% più bassi rispetto ad altre offerte similari.

Un ulteriore vantaggio del Public Cloud Archive è la sua compatibilità con i principali protocolli di protezione del traffico dati, come HTTPS, RSync, SCP e SFTP, ciò che rende il servizio adatto per numerose tipologie di utilizzo, dal backup di NAS al backup di lungo termine di log, archivi video, fotografici e simili. E’ estremamente semplice da utilizzare: l’utente si collega al manager, crea un progetto cloud, un container cold storage e sceglie l’area geografica di sua scelta tra i datacenter attualmente disponibili – e altri ne verranno via via aggiunti.