Armundia: dieci anni di crescita

L’azienda fa il punto sulla propria crescita e illustra i piani di sviluppo nel decennale della propria fondazione

Le radici nascono da una lunga esperienza nel mercato bancario e dalle competenze acquisite in anni dove l’economia era caratterizzata da acque agitate. Stiamo parlando di Armundia Group, azienda fondata esattamente dieci anni fa come software house e società di consulenza ICT focalizzata sui mercati bancario e assicurativo. «Siamo nati nel 2007 con l’obiettivo di fornire prodotti e servizi principalmente alle banche», commenta Gianluca Berghella, presidente e CEO di Armundia Group. Il periodo era caratterizzato da una crisi generalizzata del mercato bancario e, per uscirne, continua Berghella, «l’unico modo era non parlare di innovazione tout court, ma accompagnare l’innovazione con un approccio relazionale, gestendo in modo ottimale il rapporto con l’innovazione e con la banca cliente, con una visione diversa». La strada seguita, con successo, da Armundia è stata quella di portare a braccetto i clienti nel nuovo contesto di mercato. «Il problema non consiste nel creare un’App – continua Berghella -, perchè lo può fare chiunque; il problema è inserirla in un progetto, in una strategia e in una visione complessiva». L’approccio scelto da Armundia ha portato rapidamente frutti, tanto che oggi l’azienda è diventata un Gruppo internazionale, comprendente la società iniziale (Armundia), che oggi si occupa principalmente di ricerca e sviluppo, e una software factory basata a Tirana, in Albania (Armundia Factory) più il nuovo progetto Armundia Academy, «una struttura che abbiamo realizzato proprio per essere molto vicini alle tendenze del mercato, un luogo dove periodicamente incontriamo il mercato, non solo i nostri clienti».

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Mercati e clienti

La crescita internazionale di Armundia è legata anche alle esigenze dei clienti che ha via via acquisito, come per esempio Intesa Sanpaolo. «Intesa ha scelto Armundia per lanciare i servizi di advisory nel mondo private banking – continua Berghella – nel 2010. Poi abbiamo seguito la loro espansione estera, nella filiale di Londra, in Svizzera e in Lussemburgo. Ancora, seguendo le partecipate, siamo sbarcati in Croazia, Ungheria, Slovenia e Slovacchia e infine le SGR in Irlanda e Lussemburgo nell’ambito Consulting su progetti di analisi». Altri clienti di rilievo sono la Banca Popolare di Sondrio Suisse e la Banca di Credito Cooperativo di Roma,«dove abbiamo realizzato un sistema di data warehouse trasversale per tutta la banca». Con quale approccio sono stati seguiti questi clienti? «Nella nostra maniera classica, forti dell’esperienza e di una ricerca tecnologica tutta da fare – spiega Alessandro De Leonardis, responsabile della produzione di Armundia -, senza cercare di spingere nulla che non vada effettivamente a vantaggio del cliente». Per quanto riguarda la struttura interna, Armundia oggi può contare su circa 80 risorse, tutte persone molto giovani, selezionate con processi basati soprattutto su aspetti caratteriali. «Un esempio è la scelta del presidente della nostra factory a Tirana – sottolinea Berghella -: si tratta di un giovane Albanese, che si è laureato in ingegneria in Italia e ha deciso di tornare nel suo Paese. Oggi dirige con successo un gruppo di una ventina di sviluppatori in Armundia Factory».

Leggi anche:  Vimi Fasteners annuncia il piano strategico sulla controllata Filostamp

In questo momento, Armundia sta aprendo una propria filiale in Svizzera, Armundia Suisse: «Vogliamo consolidare la nostra presenza, già attiva, in quel Paese e cogliere nuove opportunità. Inoltre, stiamo pianificando lo sbarco sui mercati asiatici, inizialmente con una sede a Singapore, da cui ci proponiamo di valutare anche un futuro in Cina». E per il mercato assicurativo? «Noi l’abbiamo sempre interpretato come un mercato di medio-lungo periodo – conclude Berghella -, e comunque mai come qui bisogna prendere il cliente per mano, con la pazienza di fargli capire, giorno per giorno, il valore aggiunto di  una razionalizzazione dei propri investimenti e delle proprie infrastrutture».