WhatsApp fa felici gli utenti BlackBerry: supporto esteso oltre il termine

Aveva fatto discutere la volontà di terminare il servizio di messaggistica su BB OS e BB10. Avverrà uno stesso ripensamento per Windows Phone?

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Qualche mese fa WhatsApp aveva stilato una lista dei terminali che, entro la fine di giugno, non avrebbero più potuto utilizzare il client di chat. Tra questi anche gli smartphone dotati di sistema operativo BlackBerry OS e BlackBerry 10. Il motivo? La volontà della compagnia di proprietà Facebook è quella di camminare di pari passo con le innovazioni in campo mobile e dunque appoggiare piattaforme abbandonate dagli stessi produttori non sembrava logico. Alla comunicazione di fine supporto, avvenuta a marzo del 2016, i fan della mora si erano rivoltati contro WhatsApp, addirittura mettendo in piedi una petizione online atta a far ritornare sui propri passi la società. “Non ha senso terminare il supporto a BB10 – si legge al suo interno – ci sono ancora un sacco di persone che usano quel sistema ogni giorno e ciò vorrebbe dire penalizzarle. Almeno dateci il servizio senza aggiornamenti. Ascoltateci!”.

Supporto esteso

I circa 5 mila firmatari della petizione sono arrivati al cuore della canadese, tanto da causare un memorabile dietrofront che però allunga di poco la vita di WhatsApp a bordo dei software citati. Il supporto di WhatsApp su BlackBerry OS e BlackBerry 10, entrambi soppiantati da Android sui nuovi telefoni, andrà avanti sino al 31 dicembre 2017, un anno in più di quanto previsto. Una decisione che spinge più in là anche la medesima strategia per l’ecosistema di Nokia Symbian S40, mentre il termine su S60 resta il 30 giugno. Così come per BB10, sono ancora tante le persone che tra le mani hanno un Windows Phone 8 non aggiornabile a Windows Phone 10. Per venire incontro alle loro necessità, la controllata di Facebook ha esteso il ciclo di vita di altri sei mesi (dicembre 2017), dopo dei quali però non ci saranno altre petizioni capaci di far cambiare idea all’azienda.

Leggi anche:  NetApp al convegno “A scuola di Sovranità per le Infrastrutture Digitali: sviluppo e sicurezza tra atlanti e Atlantismo”