La conoscenza della struttura della proteina Tau apre la strada a nuove terapie contro l’Alzheimer

Si tratta di uno studio sul morbo dell’Alzheimer  condotto dagli scienziati del Medical Research Council e dell’Indiana University School of Medicine, che come oggetto l’osservazione della struttura della proteina Tau, fotografata per la prima volta. Questa proteina svolge infatti un ruolo fondamentale nei processi neurodegenerativi, per cui conoscerne la sua struttura consente di studiare delle nuove strategie difensive, in modo da neutralizzare la mutazione della proteina Tau.

Una ricerca che accende le speranze di chi è ancora costretto a convivere con questa malattia neurodegenerativa, considerata la piaga dell’epoca moderna e di cui è stata recentemente individuata l’origine nel cervello. Un precedente studio aveva scoperto il meccanismo che provoca la patologia, che pare sia favorita dalla mancanza di sonno e dall’eccesso di carne cotta, e la conseguente degenerazione del cervello, che gli esperti ritengono possa essere rallentata grazie all’assunzione di vitamina D.

2000 fotografie della struttura

Lo studio ha fotografato nel dettaglio per la prima volta la struttura della proteina Tau, di cui sono state scattate oltre 2000 fotografie, attraverso le quali sarà possibile sia ridurre il rischio di errori nella diagnosi ma testare terapie.

Conoscendo nel dettaglio il suo funzionamento aumentano anche le possibilità di prendere “contromisure” più efficaci, a livello di prevenzione.

In Italia gli affetti dal morbo dell’Alzheimer sono 600 mila persone, secondo le ultime statistiche, un dato allarmante considerato sopratutto che nella fase finale della malattia spesso i pazienti vivono in condizioni molto difficili, che comportano complicazioni anche per chi rappresenta l’unico sostegno per i malati.

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