Apple estende gli acquisti digitali via PayPal

Gli utenti iPhone e iPad possono scegliere di pagare tramite il gestore universale per comprare applicazioni, musica e film. Ma non in Italia

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Apple ha esteso la sua partnership con PayPal al di fuori degli Stati Uniti. Il gigante hi-tech ha infatti deciso di aprire al pagamento tramite la piattaforma di gestione online anche a chi vive nel Regno Unito, Germania, Messico, Israele e Australia. In questo modo non c’è più bisogno di inserire una carta di credito (o prepagata) in fase di registrazione dell’ID Apple o per completare un acquisto ma basterà indicare l’account PayPal e abilitarlo dal proprio profilo. L’integrazione riguarda sia App Store che iTunes, comprendendo dunque applicazioni, giochi, musica, film e libri, da scaricare sul dispositivo mobile ma anche su un Mac, con la sincronizzazione dell’account. La volontà della Mela è quella di ampliare l’uso di PayPal un po’ ovunque nei suoi servizi, tanto che è già possibile sfruttare il collegamento per rinnovare o comprare un abbonamento per iCloud, sia per un utente privato che professionale.

Come funziona

Anche se non specificato apertamente, l’integrazione dovrebbe interessare tutto l’ecosistema hardware di Apple. Grazie alla funzionalità One Touch di PayPal infatti, bastano un paio di click per acquistare contenuti digitali dall’account collegato con il servizio, sia che ci si ritrovi su iPhone che iPad, Apple Watch o Apple TV. L’importante è aver effettuato la prima configurazione tramite smartphone e poi completare l’acquisto altrove. La disponibilità nel Regno Unito e Germania fa ben sperare per uno sbarco anche nel nostro paese. Del resto, dopo l’arrivo di Apple Pay, l’Italia è entrata di diritto nell’era dei pagamenti via telefonino, anche se ci sono voluti diversi anni prima di vedere le persone avvicinare l’iPhone al Pos dei negozi. Il commercio liquido sta prendendo il sopravvento ed è lecito aspettarsi che prima o poi tutte le transazioni avverranno in forma di bit e non più cartacea. Pure per il caffè.

Leggi anche:  Ricercatori adattano semplici auricolari a rilevatori dell’attività cerebrale