La dieta non basta per perdere peso, bisogna tenere conto degli orari di colazione, pranzo e cena

Da una ricerca pubblicata su “Cell metabolism” emerge un’importante informazione per chi ha intenzione di seguire un regime dietetico dimagrante: non basta ridurre il numero di calorie ingerite, ma fondamentale considerare anche gli orari in cui vengono consumati i pasti principali. Distribuire correttamente i pasti nell’arco della giornata può influire sulla salute, soprattutto del cuore, e un’altra recente ricerca dell’American Heart Association ha stilato un rapporto dettagliato sulla distribuzione ideale dei pasti per prevenire il rischio di malattie cardiovascolari, considerando sia orari e che tipo di cibi consumati.

Mangiare entro un intervallo di 12 ore

Lo studio è stato condotto su un campione di topolini divisi in due gruppi: alcuni alimentati senza seguire alcuna indicazione oraria, mentre altri nutriti a intervalli di tempo ben definiti.

Ne è emerso che solo i topi che avevano mangiato entro un intervallo ristretto di 12 ore al giorno sono riusciti a dimagrire, senza intervenire modificando il numero delle calorie totali.

Il gruppo di topolini che è stato alimentato ad orari precisi si è dovuto infatti adeguare a questo nuovo regime alimentare, con l’effetto di portare ad un aumento della voglia di muoversi.

La crono-nutrizione

Lo studio se rapportato agli umani porta a considerare che un regime alimentare sia veramente efficace solo se assumiamo le calorie durante il giorno, nelle ore in cui siamo effettivamente svegli e attivi. Un’idea che fa parte del filone di studi di crono-nutrizione, che fanno leva sull’importanza degli orari dei pasti per una corretta dieta. Alla base c’è la convinzione che il ritmo circadiano non vada soltanto a regolare il ciclo sonno-veglia o il rilascio di alcuni ormoni, ma che abbia un’influenza anche sul metabolismo e su dei parametri che tendono ad oscillare nel corso della giornata come le modalità di consumo delle calorie o l’uso degli zuccheri.

Se limitiamo i pasti al rispetto di determinati orari, il cibo viene quindi metabolizzato meglio. Al contrario sembra che nutrirsi a orari irregolari possa portare più facilmente a problemi di sovrappeso e di obesità, oltre che aumentare le probabilità di diabete e un livello più alto dei valori di trigliceridi e colesterolo, oltre che il rischio di patologie cardiovascolari.
Ormai è cosa nota che la colazione riveste una grande importanza tra i pasti della giornata e saltarla comporterebbe il 27% di probabilità in più di soffrire di disturbi cardiaci e il 18% in più di andare incontro a un ictus. Uno studio ha messo in luce anche il legame tra obesità e diabete con la cattiva abitudine di saltare la colazione, una prassi del 20-30% degli americani adulti.

Nella fase successiva della ricerca gli scienziati cercheranno di capire se oltre a rendere più attivo il metabolismo, mangiare a orari precisi possa aumentare anche la longevità.

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