Intel ha messo una rete neurale dentro le pen USB

Dopo l’acquisizione di Movidius, l’azienda accelera sui progetti di AI per sviluppatori e ricercatori. Ecco allora il set di archivi mobili che si comportano (quasi) come il cervello umano

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Possiamo tranquillamente parlare di democratizzazione della tecnologia. Con l’Intel Movidius Neural Compute Stick, il produttore americano ha donato a sviluppatori e ricercatori uno strumento avanzato di analisi e comprensione del mondo per progetti digitali. Alla base c’è il solito concetto di rete neurale anche se scalata, sia in termini di potenza che di capacità, ma comunque utile a portare avanti interessanti lavori basati su un sistema di Intelligenza Artificiale. Quello che fa il set di pen USB è consentire ai tecnici di integrare un network di algoritmi organizzati nei loro software, in modo da farli avanzare di livello tramite una migliore comprensione dei pattern e di variabili riscontrati nell’ambiente di utilizzo. Il fine concreto di un tool del genere? Per Intel nel campo della sicurezza, della robotica, della realtà aumentata.

Come funziona

Si tratta di una prima storica per chi lavora nel settore dell’informatica e ha sempre guardato con interesse e ammirazione agli sviluppi delle reti neurali artificiali. Grazie alle tecnologie Intel Movidius e Real Sense, si potrà accedere al Movidius Neural Compute SDK con cui adattare e ottimizzare le capacità degli algoritmi ai propri progetti, sfruttando le API della piattaforma. Nel set di stick è presente la Vision Processing Unit Myriad 2, che permette di attivare reti neurali profonde direttamente dal device (fino a 100 gigaflops), e particolarmente indicata per dispositivi mobili e wearable. Il costo del Neural Compute Stick è di 79 dollari e attualmente è in vendita negli Stati Uniti. Non è escluso però un arrivo presso rivenditori autorizzati in Europa a breve o comunque l’apertura delle spedizioni tramite ordini online al di fuori del territorio USA.

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