Il miglior modo per fare attività fisica anche da anziani è portare a spasso un cane

Considerato da sempre il miglior amico dell’uomo, il cane non solo è da 33 mila anni un compagno fedele di vita e un toccasana per il benessere psicologico e l’umore delle persone, ma sembra che rappresenti anche un prezioso alleato della salute. Avere uno infatti, secondo uno studio dell’università di East Anglia pubblicato dal Journal of Epidemiology and Community Health, sarebbe il miglior modo per fare attività fisica anche quando si è anziani, costringendo a muoversi anche d’inverno per portarlo a passeggio.

30 minuti di attività fisica in più

Lo studio ha utilizzato dati di oltre 3mila persone tra 49 e 91 anni, di cui circa il 20% possedeva un cane. I volontari hanno indossato un accelerometro per monitorare l’attività fisica nell’arco di una settimana.

I risultati mostrano che chi ha un cane in media fa 30 minuti in più di attività fisica al giorno rispetto agli altri, con qualsiasi tempo meteorologico e in qualunque stagione dell’anno. Nei giorni di pioggia è emerso che chi deve portare fuori il cane fa comunque più attività fisica di chi non lo possiede in un giorno caldo e soleggiato. Nei giorni più piovosi i padroni di cani fanno in media 12 minuti di attività in più al giorno rispetto a quella fatta da chi non possiede animali nei giorni più caldi.

Una potente motivazione

“Lo studio ci dà delle informazioni importanti su come motivare le persone a rimanere attive anche dopo una certa età – concludono i ricercatori -. Gli interventi sull’attività fisica di solito spingono le persone a focalizzarsi sui benefici per se stesse, ma in questo caso entrano in gioco i bisogni del cane. Essere spinti da qualcosa di diverso dalle nostre necessità può essere una potente motivazione”.

Del resto è stato anche dimostrato che i cani hanno su di noi un effetto talmente benefico che prendersene cura ci fa ringiovanire di 10 anni. L’intesa con noi  è tale che sono in grado di distinguere i nostri stati d’animo dalle nostre espressioni del viso e sembra che possano capire il linguaggio umano: il loro cervello si sforza di interpretare quello che diciamo.

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