Il meccanismo trasforma il tessuto adiposo bianco in tessuto bruno

A breve la lotta contro l’obesità, che uccide 4 miliardi di persone in tutto il mondo, potrebbe avvalersi di una nuova efficiente arma: un cerotto brucia-grassi che sembra riesca a trasformare il tessuto adiposo bianco che si accumula in alcuni punti in tessuto bruno. E’ quanto sperimentato da un gruppo di studio coordinato dai ricercatori dello University Medical Center (CUMC) e della University of North Carolina, da anni alla ricerca di terapie in grado di convertire il grasso bianco degli adulti in grasso bruno tramite un processo chiamato brunimento. Questa trasformazione accade in modo naturale quando il corpo è esposto a temperature fredde, come spiegano i ricercatori.

Un sistema senza effetti collaterali

“Ci sono diversi farmaci disponibili a livello clinico che promuovono la brunitura, ma tutti devono essere somministrati come pillole o iniezioni”, ha spiegato uno degli autori dello studio, effettuato sui topi, Li Qiang, professore ordinario di patologia e biologia cellulare al CUMC. “Questo espone tutto il corpo a farmaci, che possono portare ad effetti collaterali sullo stomaco, all’aumento di peso e a fratture ossee. Il nostro cerotto sembra alleviare queste complicazioni”. I farmaci vengono prima racchiusi in nanoparticelle, ciascuno di circa 250 nanometri (nm) di diametro, troppo piccole per essere visibili a occhio nudo. Queste ultime vengono quindi caricate in una zona di un centimetro quadrato di pelle contenente dozzine di aghi microscopici, che penetrano facilmente la pelle e rilasciando gradualmente il farmaco dalle nanoparticelle nel tessuto sottostante.

Gli effetti del brunimento

“Le nanoparticelle sono state progettate per contenere efficacemente il farmaco e poi farlo venire giù gradualmente, rilasciandolo nei tessuti vicini in modo sostenibile anziché diffondere velocemente il farmaco in tutto il corpo”, ha spiegato il coordinatore Zhen Gu, PhD, professore associato di ingegneria biomedica congiunta presso l’Università del North Carolina a Chapel Hill e North Carolina State University. I cambiamenti metabolici osservati e la riduzione del grasso dipendono dall’aumento del brunimento, secondo i ricercatori. Il cerotto tuttavia non è ancora stato sperimentato su esseri umani, mentre sono al vaglio le combinazioni di farmaci che potrebbero funzionare meglio per innescare la brunitura localizzata, facilitando quindi il corretto funzionamento del metabolismo e aiutando a sconfiggere l’obesità. Questa condizione di salute, che rischia di diffondersi entro il 2030 come una vera e propria epidemia,  è infatti molto pericolosa, comportando anche deficit a livello cognitivo, in quanto il cervello risulterebbe compromesso dal sovraccarico di acidi grassi saturi.

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