I ricordi di esperienze negative o traumatiche si possono confinare in un magazzino della memoria

Il cervello umano ha un cassetto segreto dove è possibile riporre i brutti ricordi, che spesso ritornano nell’arco della vita a tormentarci. La possibilità di ripulire gli strascichi di esperienze negative vissute è già stata indagata da precedenti studi, scoprendo come alcuni farmaci siano in grado fare piazza pulita dei ricordi spiacevoli nel cervello. Una precedente ricerca aveva individuato come eliminare le fobie o altri disturbi legati a stress post traumatici grazie a un farmaco utilizzato per curare il morbo di Parkinson. Il sonno invece è il momento in cui il nostro cervello cancella i ricordi inutili, per ottimizzare la memoria.

Sulla scia di queste ricerche, oggi l’università britannica di Cambridge ha scoperto che la chiave del cassetto dei brutti ricordi è un messaggero biochimico chiamato GABA (Acido Gamma-AmminoButirrico), che agisce sull’ippocampo, struttura del cervello che funziona come un magazzino della memoria: è qui che vengono confinati pensieri negativi, causa di preoccupazioni e stress.

Un cervello ammalato non controlla i pensieri

Sbirciando dentro questo cassetto, attraverso tecniche di risonanza magnetica, la ricerca mostra come, in presenza di un malfunzionamento del cervello, i ricordi negativi possano riemergere continuamente, tormentando le persone che per esempio soffrono di disturbo post traumatico da stress, schizofrenia, ansia o depressione. Michael Anderson, sottolinea che “la nostra capacità di controllare i pensieri è fondamentale per il nostro benessere. Quando quest’abilità viene meno, infatti, possono insorgere alcuni tra i più debilitanti disturbi mentali”.

Imparare ad accettare i brutti ricordi

Alcuni ricordi, soprattutto quelli dolorosi, possono tormentarci e compromettere la nostra vita sociale, le nostre relazioni e il nostro stato emotivo. Ecco perché sarebbe importante individuare i ricordi disturbanti senza rimuoverli appena si presentano: la parte di noi stessi che cerchiamo di rifiutare si riproporrà prima o poi, chiedendo di essere accettata. Gli esperti consigliano di assecondare un ricordo negativo quando riaffiora e non scacciarlo, ascoltarlo e prendersene cura. Tuttavia è bene concedergli un tempo preciso, razionandolo con parsimonia. Bastano pochi minuti per viverlo come un’immagine lontana, senza dargli modo di danneggiarci, rivivendolo come la scena di un film di cui siamo solo spettatori. Questa tecnica aiuta a mantenere il distacco necessario per rendere il ricordo sempre meno vivido e attenuarne il dolore che ne consegue.

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