Ecco perché l’elisir di lunga vita non esiste e siamo destinati all’invecchiamento

Quali sono i limiti della vita umana? Esiste un metodo per non invecchiare mai? Recentemente è stata scoperta la chiave per poter invertire il processo di invecchiamento grazie a un farmaco in grado di riparare il Dna ed è stata individuata una proteina in grado di arrestare l’invecchiamento, mentre l’Ifom di Milano ha rivelato l’esistenza di miracolose molecole anti-invecchiamento.

Eppure due biologi, Paul Nelson e Joanna Masel dell’Università dell’Arizona, affermano oggi che un’equazione dimostra come l’invecchiamento è matematicamente inevitabile: è possibile rallentarlo, ma non potrà mai essere arrestato definitivamente. Nonostante numerosi studi abbiano dimostrato che le aspettative di vita non siano solo questione di genetica ma anche di stile di vita, sembra che gli esseri umani abbiano una data di scadenza oltre la quale non è possibile spingersi, che secondo alcuni scienziati sarebbero 125 anni di vita, mentre secondo altri il limite massimo non andrebbe oltre i 115.

Invecchiando le cellule perdono funzionalità

Negli ultimi anni la ricerca scientifica ha cercato in tutti i modi l’elisir di lunga vita, dalla pillola che la allungherebbe di 10 anni agli stili di vita volti a rallentare l’invecchiamento. Tutto è inutile, a quanto pare, e bisogna rassegnarsi al fatto che la morte sia una parte naturale della vita. Con l’invecchiamento, a livello cellulare accadono due cose: le cellule rallentano le proprie funzioni. Per esempio i capelli diventano bianchi perché le cellule smettono di produrre pigmento, vengono le rughe perché le cellule producono sempre meno collagene proteico. La seconda è che una piccolissima parte di cellule aumenta il proprio tasso di crescita, favorendo la formazione di cellule tumorali. Nelson e Masel ricordano che l’invecchiamento è causato da una perdita di funzioni delle cellule e aumentano le probabilità che duplicandosi si verifichino errori, provocando mutazioni pericolose. Queste mutazioni si possono trasformare in cellule tumorali, che si riproducono sempre di più.

Un paradosso senza via d’uscita

«Quando si invecchia, molte cellule perdono le loro funzioni e smettono di crescere, mentre alcune crescono in modo squilibrato», continua Masel. L’evoluzione di tutte le creature multicellulari si è trovata a vivere questo paradosso, senza via d’uscita. D’accordo il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’università Roma Tor Vergata intervistato dall’Ansa: «L’invecchiamento è irreversibile, perché intrinseco al processo di crescita. Progressi sono stati fatti per individuare i geni coinvolti e strategie per interventi terapeutici negli uomini. Ma il processo sostitutivo cellulare e l’equilibrio tra morte cellulare e cancro è inevitabile».        

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