Uno studio svedese rivela che i proprietari dei cani sono meno a rischio di malattie cardiovascolari

Da sempre considerati i migliori amici dell’uomo, è stato dimostrato come i cani migliorino in vari modi la qualità di vita dei loro proprietari e influiscano positivamente anche sulla loro salute. Secondo un recente studio, avere un cane sarebbe il miglior modo per fare attività fisica anche quando si è anziani, mentre un’altra ricerca ritiene che dormire nella stessa stanza con Fido aiuti a riposare meglio, aumentando il senso di sicurezza e conforto.

Lo stesso a quanto pare non si può dire degli altri animali domestici, come pesci, gatti o roditori. «L’effetto del cane per la salute umana è documentato da molte ricerche. In particolare, spesso consigliamo di adottarne uno nel caso di disturbi psicosomatici e stress, perché questo tipo di problema si risolve prima», spiega Claudio Cricelli, presidente nazionale Simg (Società Italiana di Medicina Generale).

Queste considerazioni arrivano alla luce di uno studio svedese secondo il quale i proprietari di cani sono meno a rischio di morte per malattie cardiovascolari e altre cause, rispetto ai loro coetanei. «Io stesso – ricorda Cricelli – ho avuto un cane per 15 anni, preso dopo che un collega mi aveva diagnosticato un disturbo da stress. Mi disse che non c’era una cura, ma l’unico consiglio che poteva darmi era di prendere un cane, così sarei guarito prima. E così è stato.»

Una relazione intensa

«Esistono numerosi studi – aggiunge Cricelli – che mostrano l’effetto positivo di un animale domestico per la salute, in particolare per le persone anziane o sole. Il cane è un animale con cui si crea una relazione intensa: magari guardare i pesci in un acquario rilassa, ma avere un cane innesca una relazione differente. Inoltre stimola l’attività fisica e la socialità, perché come sanno bene i proprietari camminare con un animale al guinzaglio apre al mondo».

Che i cani possano davvero migliorarci la vita non è quindi solo un luogo comune diffuso, ma una verità che si basa su conclusioni scientifiche. «Migliora lo stato psicofisico, lo stress si riduce, il tono dell’umore ne risente in positivo. Ed essendo le malattie cardiovascolari le più diffuse, sono le prime a risentire della presenza di un quattrozampe». Parlando del suo cane, Cricelli ricorda come la loro fosse una «relazione molto forte, eravamo come in simbiosi», aggiunge.
Non stupisce quindi che il dolore legato alla perdita del proprio cane possa causare la cosiddetta “sindrome da cuore spezzato”, una condizione che può rivelarsi fatale.

Questione di chimica

Sarebbe proprio questo tipo di legame, secondo la ricerca svedese, ad avere effetti benefici sulla salute dei proprietari. Secondo uno studio giapponese, il segreto dell’amore profondo che lega gli umani ai cani sarebbe una questione di chimica: il contatto tattile con il proprio cane, ma anche quello visivo o vocale, determinano infatti un aumento di ossitocina, l’ormone dell’amore.
Questo spiegherebbe anche perché per molti proprietari baciare il proprio cane e farsi baciare a propria volta è un atto irresistibile, che fra l’altro sembra rafforzi le difese immunitarie invece che compromettere la salute, come molti credono. Del resto è stato anche dimostrato che i cani hanno su di noi un effetto talmente benefico che prendersene cura ci fa ringiovanire di 10 anni. L’intesa con noi  è tale che i cani sono in grado di distinguere i nostri stati d’animo dalle nostre espressioni del viso e sembra che possano capire il linguaggio umano: il loro cervello si sforza di interpretare quello che diciamo.

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