Anche Tesla ha un chip per le auto senza pilota

Così un drone ha hackerato una Tesla

Lo ha rivelato Elon Musk durante la conferenza “Neural Information Processing Systems” in cui ha  annunciato l’avvio della produzione di hardware e software per la guida autonoma

Nell’ultimo biennio la funzionalità semi-pilota delle Tesla è stata parecchio criticata. Il motivo non è tanto la tecnologia in sé ma la diffusa convinzione che il computer a bordo delle Model sia in grado di gestire in totale autonomia il veicolo. In realtà, tra guida semi-automatica e autonoma c’è una grande differenza. La prima prevede la possibilità che il mezzo prenda decisioni a stretto raggio come supporto di chi si trova al volante. Calcolando la distanza da una macchina che precede e da quelle dietro e ai lati, il software è capace di sterzare o frenare quando avverte un pericolo imminente, dato dal maggior tempo di risposta che servirebbe all’uomo per evitare un impatto. La self-driving car è qualcosa di molto più complesso, che alla lunga realizzerà il sogno del tragitto del tutto privo di intervento manuale.

TI PIACE QUESTO ARTICOLO?

Iscriviti alla nostra newsletter per essere sempre aggiornato.

Futuro prossimo

Un futuro a cui la stessa Tesla arriverà sicuramente, stando alle più recenti dichiarazioni rilasciate dal fondatore Elon Musk. L’imprenditore, durante un intervento alla conferenza Neural Information Processing Systems, ha infatti tolto il velo circa i progetti di guida autonoma della sua azienda: “Siamo pienamente coinvolti nel settore. Anzi, giusto per essere chiari, Tesla coprirà sia il lato software che hardware della situazione, visto che stiamo sviluppando i nostri chip a riguardo”. Nel 2018 la compagnia avvierà la produzione del suo primo camion elettrico, seguita poi da quella del SUV con la stessa tecnologia. Visto la ridotta capacità in termini di spazio e personale, in confronto ai big dell’automotive, è probabile che la costruzione dell’auto senza pilota parta dopo i progetti già in essere, e dunque non prima di un paio di anni.

Leggi anche:  Mark Zuckerberg denigra ancora gli Apple Vision Pro