Google rilascia Android 8.1 per Nexus e Pixel

Insieme alla versione Go, dedicata agli smartphone di fascia bassa, Big G ha rivelato le migliorie del minor update destinato al resto degli Android nel 2018

Il mondo dei sistemi operativi è vasto ed eterogeneo. Abbiamo già scoperto come, a fine 2017, sia ancora Windows il più utilizzato a livello globale, considerando tutto il calderone di dispositivi hi-tech attualmente in circolazione. Android è poco dietro, un risultato unico e francamente impossibile sei o sette anni fa, quando il software basato su Linux muoveva i primi passi. Oggi l’OS in questione occupa oltre l’85% della pletora di smartphone attivi, seppur soffra di un’eccessiva frammentazione che spesso induce nel dubbio anche gli addetti ai lavori. Ad esempio: quali terminali si potranno aggiornare a Oreo? Quali lo sono già e che modelli saranno esclusi? Una domanda a cui si può rispondere sommariamente visto che i soggetti coinvolti sono più di uno tra la stessa Google (che fornisce Android), i produttori e i partner.

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Arriva la 8.1

Intanto la compagnia di Mountain View va avanti e ha rilasciato di recente Android 8.1, il minor update al momento installabile solo sulla famiglia Nexus e Pixel. Il changelog non è per nulla banale, anzi molto corposo per trattarsi di un aggiornamento di secondo livello. Oltre all’integrazione di Go, che rende la 8.1 compatibile anche con specifiche hardware basilari, vi è l’attivazione delle API per le reti neurali, che saranno sempre più un tema centrale grazie ai processori di nuova generazione, come lo Snapdragon 835 che potenzierà la maggior parte dei flagship nel 2018.

Al fianco di queste API ne arrivano anche delle altre, dedicate alle operazioni di memoria condivisa. Le app, su Oreo 8.1, potranno gestire porzioni di memoria per ottimizzare al meglio le performance, senza creare imbuti prestazionali che finiscono con l’avvantaggiare alcuni software rispetto ad altri. Come detto, l’update è già pronto per i Nexus, Pixel e Pixel 2, anzi, su questi ultimi le Android Camera API acquistano un potere ulteriore: la capacità di scattare foto in modalità HDR+, sia su piattaforme di default a marchio Google che di terze parti.

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