Juniper Networks, avanti tutta sulla rete self-driving

Rendere più semplice il networking, che nell’era del cloud e dell’IoT è sempre più fondamentale ma anche più complesso: i nuovi “bot” presentati a Londra servono proprio a questo, anche con l’aiuto dell’Intelligenza Artificiale

Londra – Non ha dubbi Rami Rahim, CEO di Juniper Networks: “I cambiamenti in atto nel networking sono di grande portata, determinati da fenomeni quali l’onnipresenza del cloud, soprattutto ibrido, l’esplosione dell’Internet of Things e l’imminente avvento del 5G”, solo per fare alcuni esempi. L’occasione per fare il punto sulle nuove frontiere delle reti è stata l’Emea Media Summit, che si è tenuto a Londra ai primi di dicembre, dove il numero uno mondiale della società californiana attiva da oltre vent’anni nel networking ha ribadito come questi fenomeni stiano “cambiando le architetture delle reti, che devono sempre più tenere conto dei miliardi di dispositivi connessi e dei flussi di dati in crescita senza precedenti”. Tutto questo si sta traducendo in una complessità crescente della gestione delle reti e dei cloud, che rischia di diventare insostenibile, con un proliferare di strumenti e servizi che appesantiscono il lavoro dei team IT aziendali. Non a caso, la parola più gettonata nell’incontro di Londra è stata “semplicità”, che è proprio lo scopo della nuova spinta di Juniper Networks verso la “self-driving network”, cioè una rete che fa uso anche dell’Intelligenza Artificiale per tenere costantemente monitorati i propri processi e per gestire da sola le misure che si rendano eventualmente necessarie per assicurare il corretto funzionamento dell’intero sistema.

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Parola d’ordine: semplicità

Quella di Rami Rahim è stata quasi una vera e propria dichiarazione di guerra alla complessità: “Con le nostre tecnologie di rete avanzate siamo in grado di affrontare le esigenze più complesse, ma non dobbiamo passare tali complessità ai nostri clienti, ed è per questo che la semplificazione è la nostra nuova ossessione”, anche perché “la complessità costa miliardi di dollari e decine di migliaia di ore perse, aumenta i rischi per la sicurezza e soprattutto può rallentare l’operatività delle aziende”. Ma, senza nascondersi dietro facili slogan, Rahim ha aggiunto che “la semplicità non è un traguardo che si ottiene facilmente ma una delle sfide più impervie, perché la complessità non si può distruggere o rimuovere, ma solo spostare: in questo senso, la semplicità arriva tramite l’engineering”. Ed è qui che Juniper intende proseguire nella missione di cambiare il networking, ma con l’obiettivo di rendere tutto meno complicato, un po’ come accade con l’energia elettrica, che è del tutto trasparente per gli utenti. Rami Rahim ha usato la metafora del tostapane, che tutti noi usiamo in maniera semplice, senza preoccuparci molto dell’infrastruttura che porta l’elettricità: secondo Juniper, il networking deve diventare così, e ci si arriverà anche con il contributo dell’Intelligenza Artificiale, che già oggi è in grado di accorgersi delle anomalie in maniera molto più rapida e accurata rispetto agli umani e può spingere verso ulteriori livelli di automazione.

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Tre nuovi bot

Ed è proprio per spingere verso l’automazione della gestione delle reti che Juniper Networks ha annunciato a Londra tre nuovi “Juniper Bot”, consistenti in applicazioni software progettate per automatizzare i cambi di configurazione all’interno delle reti. I bot sono stati definiti sul palco dell’evento londinese come uno dei primi componenti essenziali delle reti di tipo “self-driving”, che a regime saranno in grado di autoconfigurarsi, monitorarsi e gestirsi, oltre che autodifendersi e analizzarsi, senza che vi sia quasi del tutto intervento umano. In realtà, è stato spiegato da Juniper Networks, già oggi sarebbe possibile realizzare reti in grado di autoamministrarsi, ma si tratta di una possibilità che richiede capacità di programmazione che attualmente non sono alla portata di molte persone. I bot, che fanno leva sulle due note piattaforme di Juniper Contrail e AppFormix, hanno funzioni di analisi in tempo reale incorporate, in modo da tradurre le esigenze in cambiamenti automatici della configurazione di rete: più in dettaglio, Contrail PeerBot e Contrail TestBot servono ad automatizzare rispettivamente il peering delle reti e i processi di auditing quando si aggiornano le applicazioni in rete, mentre il terzo bot, AppFormix HealthBot, tiene traccia della salute della rete grazie al machine learning. Unitamente ai tre bot, è stato anche annunciato un aggiornamento all’interfaccia per gli sviluppatori Juniper Extension Toolkit, tramite il quale sarà adesso possibile avere accesso alla programmabilità avanzata del sistema operativo Junos.

Il business in Europa e Italia

Infine, a Londra Data Manager ha colto l’occasione per fare il punto sul business di Juniper in Europa e in Italia con Marcus Jewell, Senior Vice President e General Manager per l’area EMEA, in carica dallo scorso giugno dopo un importante trascorso in Brocade. Nell’area di competenza di Jewell, che oltre all’Europa comprende anche Medio Oriente e Africa, l’andamento del business si mostra brillante, con “un terzo trimestre molto forte, soprattutto negli ambiti sicurezza, enterprise e cloud service provider. Anche in Italia le prospettive sono piuttosto buone, anche in ragione delle decide modernizzazioni in atto nelle reti. A quest’ultimo riguardo, abbiamo avuto una serie di interessanti meeting che lasciano intravedere opportunità di sicuro interesse, che non mancheremo di cogliere”.

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