Tumori, scoperto il meccanismo che li fa morire di fame

Tra un anno in Italia l’analisi del sangue in grado di rivelare la presenza di un tumore

E’ possibile scoprire di avere un tumore facendo un semplice prelievo di sangue? La risposta positiva arriva dagli Stati Uniti, dove già qualche mese fa era stato sviluppato un test del sangue in grado di rilevare in quale parte del corpo si sviluppa il cancro, un’esame messo a punto dai ricercatori della University of California-San Diego. Se finora le ‘biopsie liquide’ potevano rilevare nel sangue dei pazienti tracce di DNA rilasciato dalle cellule tumorali, non erano però ancora in grado di localizzare il tumore.

Visibili 8 forme di tumore

Oggi dai laboratori americani della Johns Hopkins University di Baltimora arriva la notizia di uno studio a cui ha partecipato anche un mini pool di italiani, svolto su un migliaio di pazienti già malati di cancro, i cui risultati sono promettenti. Grazie al nuovo test sarà possibile infatti identificare il tumore con una precisione molto superiore rispetto a quella data dall’analisi dei marcatori nel sangue. In particolare saranno visibili le primissime cellule tumorali di otto forme di tumore tra le più aggressive e rapide: ovaio, fegato, stomaco, pancreas, esofago, colon retto, polmone e seno. Di recente uno studio della Columbia University di New York ha scoperto scoperto il ‘generatore di energia’ dei tumori, una sorta di motore molecolare che li alimenta e da cui dipendono per avere una continua ricarica. 

«Grazie a questo test riusciamo a identificare alcune proteine e a leggere i frammenti di Dna mutati» spiega Gianpaolo Balzano, chirurgo del pancreas center dell’ospedale San Raffaele e stretto collaboratore del primario Massimo Falconi, tra gli autori della ricerca. «Se il test è positivo – aggiunge Balzano – nel 99% dei casi vuol dire che il tumore c’è davvero. Quindi il margine di errore è inferiore all’1% e l’esame riesce ad essere molto più specifico rispetto a quelli di oggi, compresa la biopsia liquida».

Fondamentale per lo screening

Non ancora commercializzato in Italia, dove arriverà probabilmente nel giro di un anno, negli Stati Uniti il test costa circa 500 dollari. Anche da noi avrà un costo rilevante e, almeno per un lungo periodo, non sarà passato dal sistema sanitario nazionale. Anche se non alla portata di tutti, è indubbio che questo nuovo strumento possa aiutare nello screening, fornendo informazioni fondamentali per impostare terapie ancor prima che il tumore si manifesti, consentendo trattamenti su misura per ogni paziente.

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