Il segreto per sconfiggere l’insonnia è scrivere una lista delle cose da fare prima di andare a letto

Se contare le pecore non vi aiuta e i rimedi della nonna non fanno effetto, un buon sistema per abbandonarsi tra le braccia di Morfeo è quello di fare una lista delle cose da fare.  A suggerirlo è uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Psychology dai ricercatori della Baylor University di Waco (Stati Uniti), diretti da Michael K. Scullin, che spiega: “Viviamo in una cultura ‘24 ore su 24, 7 giorni su 7’, in cui le liste delle cose da fare sembrano aumentare costantemente e ci costringono a preoccuparci per i compiti rimasti incompiuti prima di andare a letto. La maggior parte delle persone passa in rassegna la lista delle cose da fare in mente, per cui abbiamo voluto verificare se l’atto di scriverle potesse contrastare le difficoltà ad addormentarsi”.

Due gruppi a confronto

Lo studio si è concentrato su un gruppo di 57 studenti universitari, che non soffrivano di disturbi del sonno, suddividendoli in due gruppi e facendoli dormire in laboratorio una notte della settimana lavorativa. Questo sia per evitare che le abitudini del fine settimana potessero influire sulla capacità dei volontari di prendere sonno, sia perché durante i giorni feriali le probabilità che dovessero svolgere impegni nella giornata successiva erano maggiori. Ai partecipanti del primo gruppo è stato chiesto in cinque minuti di scrivere una lista degli incarichi completati durante i giorni precedenti, mentre quelli del secondo gruppo sono stati invitati a stilare un elenco delle cose da fare il giorno dopo o nei giorni successivi.

Una lista aiuta a scaricare i pensieri

“Ci sono due scuole di pensiero – precisa il dottor Scullin –. La prima è che scrivere cosa bisogna fare in futuro potrebbe aumentare la preoccupazione per le attività che devono ancora essere completate e ritardare il sonno, mentre redigere un elenco delle attività completate non dovrebbe innescare preoccupazioni. L’ipotesi alternativa è che scrivere una lista delle cose da fare potrebbe ‘scaricare’ quei pensieri e ridurre le preoccupazioni”.

Successivamente i volontari sono stati lasciati senza alcun device elettronico a partire dalle 22:30 e lasciati al buio. E’ stato dimostrato infatti che un uso eccessivo di smartphone e tablet prima di andare a letto genera la cosiddetta “insonnia da hi-tech”, che a lungo andare può danneggiare le facoltà cognitive.Un fenomeno che interessa non solo gli adulti ma anche adolescenti e bambini, che nell’ultimo secolo hanno perso circa un’ora di sonno. Monitorato il sonno con la polisonnografia, è emerso che i soggetti che prima di andare a letto avevano scritto la lista delle cose da fare presentavano una maggior facilità ad addormentarsi. 

L’esperimento è stato poi allargato a individui affetti da insonnia. “Caratteristiche personali, l’ansia e la depressione potrebbero moderare gli effetti della scrittura sulla capacità di prendere sonno, per cui questo fenomeno dovrebbe essere esplorato in un’indagine che preveda un campione più ampio – conclude l’esperto -. Abbiamo reclutato giovani adulti sani e quindi non sappiamo se le nostre scoperte potrebbero essere generalizzate a pazienti con insonnia, anche se già in passato alcune attività di scrittura sono state consigliate a questi soggetti come potenzialmente benefiche”.

 

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