Pure Storage: l’evoluzione dello storage

Pioniera nell’utilizzo dello storage all-flash e delle tecnologie data-driven, Pure Storage fa il punto su un percorso di crescita e un’evoluzione che continuano a riservare soddisfazioni e conferme

Ormai lo sanno tutti: viviamo in un’epoca in cui i dati la fanno da padrone. Qualsiasi sia la propria attività, occorre adeguarsi al flusso ininterrotto e sempre più rapido di informazioni che ci circondano e che occorre saper gestire nel modo più efficace e produttivo. «Pure Storage è nata nel 2009 con l’avvento della tecnologia All-Flash – ha esordito Mauro Bonfanti, Regional Director Italy -. Oggi molte aziende concorrenti della stessa età non esistono più o non sono più indipendenti: noi invece stiamo consolidando la nostra posizione e acquisendo clienti sempre più importanti». Come, in Italia, Banca Popolare di Sondrio, che era presente all’incontro stampa di Pure Storage con un proprio manager, Angelo Panizza, responsabile esercizio e gestione sistemi IT. A ulteriore conferma del successo di Pure Storage c’è il fatto che «a 8 anni dalla fondazione, nel quarto trimestre 2017 (concluso lo scorso 31 gennaio), abbiamo raggiunto un fatturato di 1 miliardo di dollari – ha aggiunto Bonfanti -. Siamo stati la prima azienda tecnologica a conseguire questo obiettivo in così poco tempo».

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In termini di quota di mercato, secondo l’ultimo report MarketScape di IDC del 2017 sugli array All-Flash (Afa) Pure Storage ha raggiunto la leadership nel settore. Non solo: il successo è arrivato anche dall’avere compreso e implementato uno dei concetti più importanti oggi. Una volta si acquistava storage in quantità, anticipando le esigenze che si sarebbero poi concretizzate magari tre anni dopo. Oggi non è più così, «lo storage viene acquistato in base alle reali esigenze, in termini di capacità necessaria alle applicazioni». Pure Storage è un’azienda che opera esclusivamente attraverso il canale (distributori, rivenditori, end user) e ha oltre 4.500 clienti in tutto il mondo, con una forte presenza in settori verticali quali banche, Telco, SaaS (Software-as-a-Service). L’azienda offre inoltre sulle proprie soluzioni la tecnologia NVMe (Non-Volatile Memory express), dedicata alle memorie Ssd (Solid-state device). NVMe ha il vantaggio di sfruttare il bus ad alta velocità PCIe, cioè PCI express, che è dedicato ai dispositivi a banda larga e bassa latenza (per esempio utilizzato per collegare le schede grafiche o le memorie Ram alla Cpu). Il vantaggio di questa tecnologia è la possibilità di evitare i colli di bottiglia associati con la necessità di emulare sugli Ssd dischi “standard” magnetici con protocolli Sata, per esempio, che rallentavano notevolmente il trasferimento dei dati. Altre caratteristiche vincenti delle soluzioni di Pure Storage sono il forte risparmio energetico (intorno al 75%) che consentono e la riduzione del Tco (Total cost of ownership), cioè dei costi di gestione, che arriva a oltre il 55%.

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Per il proprio futuro, Pure Storage vede un forte impegno in ambito Cloud. «Possiamo vantare un Nps (Net promoter score) di 83,7, unico nel settore – ha concluso Bonfanti -, cioè lo strumento che valuta la fedeltà in una relazione fornitore/cliente. Ci ha aiutato il servizio che offriamo di aggiornamento automatico del software su tutti i nostri clienti compreso nel canone di manutenzione». Importante poi la novità Airi (Artificial intelligence-ready infrastructure), la prima infrastruttura completa AI-Ready, “powered by NVIDIA”.