Una rara condizione è in grado di far percepire a Joel Salinas il dolore dei suoi pazienti

Joe Salinas è un medico americano dotato di una caratteristica molto speciale, in quanto è in grado di sentire davvero sulla propria pelle il dolore dei suoi pazienti.

A conferirgli questa capacità del tutto eccezionale è una rara condizione chiamata sinestesia del tocco a specchio tattile; il meccanismo è semplice: ogni volta che Salinas vede qualcuno provare dolore, il suo cervello ricrea le stesse sensazioni nel suo corpo, al punto da fargli provare lo stesso.

Questo non vale solo per le sensazioni dolorose: l’universo di Joe è costellato di colori e numeri che appartengono a un modo molto particolare di percepire il mondo, fin da bambino. Per esempio quando colorava a scuola, vedeva la forma della lettera B arancione o il numero 1 giallo. Anche fare delle semplici addizioni nella sua mente era una scena curiosa: “il mio due era una madre rossa, e il quattro un amico blu. Come era possibile che 2+2 facesse 4?”, ricorda.

Un incrocio tra input sensoriali

Che cos’è dunque la sinestesia? Fabio Babiloni, professore associato di fisiologia all’università Sapienza di Roma, la spiega come “un incrocio tra input sensoriali. Ognuno di noi è sinestetico. Il sapore infatti è la fusione di stimoli che arrivano dall’odorato e dal gusto”, continua. “Alcune persone però vanno oltre questo, e vedono per esempio le forme delle lettere con colori o note musicali. Nel loro cervello si attivano simultaneamente le aree cerebrali di lettere e colori, mentre nel resto delle persone se ne attiva una sola. Questo tipo di sinestesia è presente nel 2-3% della popolazione”.

Salinas nel 2008 inizia a frequentare medicina ad Harvard, vede una persona morire di arresto cardiaco e realizza in quel momento di soffrire di una condizione particolare. “Mentre vedevo che gli praticavano il massaggio cardiaco, potevo sentire la mia schiena stesa sul pavimento, la compressione sul mio petto, e la sonda per far respirare che scendeva lungo la mia gola”, racconta. Quando il paziente muore 30 minuti dopo, Salinas prova “un inquietante silenzio – racconta – Avevo la completa assenza di sensazioni fisiche”.

Una maggiore empatia

E’ da quel momento che il medico inizia a percepire in modo sempre più vivo le sensazioni dolorose dei pazienti, vivendo quella che alcuni studiosi hanno definito sinestesia del tocco a specchio tattile, per cui una persona prova la stessa sensazione, come tocco, vista in un altro individuo. Questo tipo di sinestesia riguarda circa l’1,6% della popolazione, e può rendere le persone colpite più empatiche. Proprio questa maggiore empatia aiuta Salinas a prendersi meglio cura dei suoi pazienti, arrivando ad accorgersi subito di tutte le sensazioni fisiche che essi provano.

“Mi interessa molto il benessere dei miei pazienti, perché in quel momento è anche il mio benessere”, precisa. Secondo Babiloni, quella di Salinas “è una sinestesia standard audio-visiva, a cui si unisce una grande capacità di somatizzare efficacemente quello che vede con il suo occhio clinico di medico. Potremmo definirla una forma di auto-suggestione informata. Finchè non è entrato a medicina infatti, la sua sinestesia riguardava solo forme e colori”.

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