La dislessia è il disturbo specifico più diffuso tra gli oltre 250.000 studenti con problemi di apprendimento

Sono in tutto 254.614 nell’anno scolastico 2016-2017 gli studenti delle scuole italiane con Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA), quasi un alunno su 100.

E’ quanto emerge dalla pubblicazione diffusa dal Miur e curata dall’Ufficio Statistica e Studi, che rivela come la percentuale più alta di alunne e alunni con DSA riguardi la scuola secondaria di primo grado: si tratta del 5,40% dei frequentanti, contro il 4,03% della secondaria di II grado e l’1,95% della primaria. Per quanto riguarda le scuole dell’infanzia si tratta di un numero ridotto, 774 bambine e bambini nel 2016-2017, pari allo 0,05% del totale dei frequentanti.

Corpo docente più preparato e attento

Parlando di disturbi specifici, quello mediamente più diffuso è la dislessia (42,5% delle certificazioni),una patologia funzionale di possibili origini genetiche (recentemente sono state individuate le aree del cervello interessate dalla dislessia acquisita). Può capitare però che più disturbi coesistano in una stessa persona. Seguono poi la disortografia (20,8%), il disturbo della discalculia (19,3%) e la disgrafia (17,4%). Rispetto all’anno 2010-2011, nel 2016-2017 si osserva una notevole crescita delle certificazioni di DSA dovuta all’introduzione della legge 170 del 2010, che ha portato la scuola ad assumere un ruolo di maggiore responsabilità nei confronti degli studenti con questi disturbi e a formare in modo specifico il corpo docente, aumentando anche la capacità di individuare casi sospetti.

Come si curano i disturbi dell’apprendimento?

“Questi disturbi non si correggono con la terapia, ma con strumenti compensativi, facendo usare ai bambini disgrafici il computer dove trovano la tastiera con le lettere già pronte senza impegnare la loro energia per scriverle, audiolibri per i dislessici, la calcolatrice per i discalculici, per fare solo alcuni esempi”, spiega Stefano Vicari, responsabile dell’Unità operativa complessa di neuropsichiatria infantile dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma.
Recentemente un grafico ex editore ha studiato un font specifico per supportare i dislessici nella lettura, per aiutarli a superare gli ostacoli creati dal loro cervello. 
Un altra ricerca ha rivelato invece come l’uso di particolari videogiochi velocizzerebbe la capacità di lettura nei bambini dislessici.

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Negli ultimi anni sono state sperimentate diverse terapie innovative per curare disturbi come la dislessia, come all’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù dove viene curata con mini scosse elettriche al cervello, a bassissima intensità, per migliorare le capacità di lettura dei bambini dislessici in breve tempo.