Clusit, Intelligenza Artificiale: fermare il pericolo delle guerre nel cyberspace

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Si chiude a Roma Security Summit 2018: da rappresentanti delle istituzioni, accademici ed esperti il monito sulle nuove minacce della Sicurezza Cyber: attacchi ad impatto sempre più elevato con l’utilizzo di algoritmi di Intelligenza Artificiale che disegnano scenari di guerra incontrollabili nello spazio cibernetico

L’affluenza di pubblico ha confermato il successo della decima edizione romana di Security Summit: sono stati oltre 400 i partecipanti nella due giorni dedicata alla sicurezza informatica conclusasi ieri sera al Crown Plaza Roma St. Peter’s.

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Gli esperti del Clusit, Associazione Italiana per la Sicurezza Informatica, insieme ai rappresentanti delle istituzioni – tra cui Nunzia Ciardi, Direttore del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni; Giovanni Reccia, Comandante del Nucleo Speciale Frodi tecnologiche della Guardia di Finanza,  Corrado Giustozzi, esperto di sicurezza cibernetica presso l’Agenzia per l’Italia Digitale ed ENISA (Agenzia dell’Unione Europea per la sicurezza delle informazione e della rete) – esponenti delle imprese e del mondo accademico, hanno delineato lo stato dell’arte della cyber security nel nostro Paese, con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza sulla sicurezza delle informazioni, delle reti e delle infrastrutture informatiche.

Nel corso della presentazione del Rapporto Clusit 2018 è stata illustrata la rapida evoluzione degli scenari della sicurezza informatica: in un contesto in cui sono in esponenziale aumento gli attacchi perpetrati con finalità di Cybercrime, con l’obiettivo di sottrarre informazioni e denaro (76% degli attacchi complessivi, in crescita del 14% rispetto al 2016), di Information Warfare (la guerra delle informazioni, che nel 2017 segna +24% rispetto al 2016) e il Cyber Espionage (lo spionaggio con finalità geopolitiche o di tipo industriale, a cui va tra l’altro ricondotto il furto di proprietà intellettuale, in crescita del 46%), cresce in maniera preoccupante la minaccia derivante dall’utilizzo degli algoritmi di Intelligenza Artificiale, sempre più frequentemente utilizzati dai criminali del web per sferrare attacchi gravi ad elevato impatto su scala planetaria.

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La categoria dei “Multiple Targets”, ovvero delle organizzazioni appartenenti a settori differenti e geograficamente distribuite, risulta infatti la più colpita nel 2017: gli attacchi ad essa rivolti sono aumentati del 353% rispetto al 2016, a conferma del fatto che nessuno può più ritenersi escluso dall’essere un obiettivo.

Le nuove frontiere del Machine Learning e degli algoritmi di Intelligenza Artificiale e gli aspetti etici derivanti dal loro utilizzo, sono stati esplorati dagli esperti del Clusit – il Presidente, Gabriele Faggioli e Andrea Zapparoli Manzoni, tra gli autori del Rapporto Clusit – insieme a rappresentanti delle istituzioni e del mondo accademico, quali Luigi Montuori (Autorità Garante per la protezione dei dati personali)Corrado Giustozzi (AgID, ENISA) e Fabio Roli (Università di Cagliari), a seguito dell’intervento introduttivo di Věra Jourová, Commissario europeo per la giustizia, la tutela dei consumatori e l’uguaglianza di genere. Confermando la centralità dei diritti dei cittadini, Jourová ha annunciato nel contesto della Comunità Europea la costituzione di un team di esperti, chiamato a definire entro la fine del 2018 le linee guida a cui i programmatori dovranno adeguarsi per garantire trasparenza, responsabilità etica e assenza di discriminazioni in tema di Intelligenza Artificiale.

Il rischio è, come evidenziato dagli esperti, la perdita di controllo: in particolare, secondo Andrea Zapparoli Manzoni del Clusit, la possibilità di utilizzare IA come strumenti offensivi sta già portando a “una vera e propria corsa agli armamenti da parte di Governi e attori non statuali”, con il pericolo di scatenare un inedito tipo di guerra iperveloce nello spazio cibernetico. “Questi strumenti vanno immediatamente regolamentati da una conferenza internazionale o meglio proibiti”, chiosa Zapparoli Manzoni, “perché eccessivamente rischiosi (come le armi batteriologiche, chimiche o nucleari). Dobbiamo evitare scenari oggi non più soltanto ipotetici in cui il fattore umano è destinato ad essere estromesso, in quanto troppo lento nel prendere decisioni”.

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L’intervento di Věra Jourová realizzato per il Security Summit di Roma è disponibile sul sito Clusit, nella sezione “Clusit incontra le istituzioni”.