Il programma del Pentagono per trovare missili nucleari nascosti

Si basa sull’AI il software avanzato che l’organo militare USA sfrutta per scovare armi a lungo raggio e colpirle prima della partenza

Che l’esercito statunitense faccia grande uso della tecnologia non è una novità. Che l’Intelligenza Artificiale giochi un ruolo di primo piano in tale settore è oltremodo comprensibile anche se non sempre chiaro nei termini e contesti. Stando a un report della Reuters, negli anni l’AI a scopo difensivo ha preso sempre più piede negli organi della U.S. Army, anche per scopi particolari, come l’individuazione di missili nucleari nascosti, la loro localizzazione ed eventuale abbattimento, prima di un possibile lancio. Casualità che sinora non si è mai verificata ma che resta in piedi date le minacce periodiche che arrivano da paesi come l’Iran e la Corea del Nord.

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In cosa consiste

Ma come funziona la tecnologia AI in dotazione ai reparti specializzati USA? La metodologia potrebbe essere connessa a Project Maven, un’iniziativa volta a scovare con algoritmi avanzati il posizionamento dei droni nemici, studiando i loro percorsi abituali. Più o meno allo stesso modo, il programma di Intelligenza Artificiale sarebbe in grado di prevedere la localizzazione dei missili, in particolar modo quelli nordcoreani. Una persona che ha familiarità con il progetto ha riferito l’intenzione di Washington di monitorare costantemente la situazione a Pyongyang, vista la possibilità di missili nucleari nascosti in tunnel, foreste e persino caverne naturali, zone entro cui non si sospetterebbe tale armamento.

Ci sono pochi dettagli circa la ricerca di missili con l’AI, ma un funzionario degli Stati Uniti ha detto alla Reuters che un prototipo era già stato testato internamente in passato. Lo sviluppo si deve, in gran parte, alle imprese finanziate dall’In-Q-Tel, fondo di venture capital dell’Intelligence USA. Per portare avanti l’attività, il progetto sfrutta il cloud della community dei servizi segreti, che legge dati e informazioni dai diversi sensori dislocati in tutto il mondo, compresi radar in grado di analizzare ambiente dall’alto “rumore” di fondo, come tempeste e fitte boscaglie. Infine, i documenti spulciati dall’agenzia giornalistica contengono varie indicazioni sull’obiettivo 4+1 che, nell’accezione del Pentagono, racchiude le operazioni che riguardano la Cina, la Russia, l’Iran e la Corea del Nord.

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