Si accendono nuove speranze per i malati di Alzheimer

Un nuovo farmaco sperimentale prodotto da Biogen, nota società americana di biotecnologie, promette di cambiare la vita di molte persone affette dal morbo di Alzheimer, rallentando il processo di decadimento cognitivo e riducendo quindi la perdita dei ricordi.
Il nome della prodigiosa medicina è BAN2401 ed è stata realizzatoa in collaborazione con la società Giapponese Eism, che come effetto dell’invenzione ha visto schizzare alle stelle anche le sue quotazioni in borsa.

Un farmaco mirato

Biogen sembra essere riuscita infatti a realizzare un farmaco basato su un anticorpo mirato, che aggredisce le placche beta amiloidi, collegate alla comparsa della patologia, che secondo una recente ricerca potrebbe originarsi dal virus dell’herpes. In Italia solo l’anno scorso sono stati registrati 600mila pazienti affetti da Alzheimer, ma recentemente è stato scoperto un composto che potrebbe prevenire la progressione della malattia, mentre un gruppo di scienziati italiani ha individuato il ruolo chiave di una regione cerebrale nello sviluppo dell’Alzheimer, considerato la piaga dell’epoca moderna. La lotta contro questa malattia potrebbe anche avvalersi di una nuova arma vincente: l’aspirina, un comune antinfiammatorio contenente acido acetilsalicilico che si è già rivelata efficace contro alcuni tipi di tumore, amplificando l’effetto dei farmaci anticancro.

Il dosaggio

BAN2401 – che si lega selettivamente alle protofibrille Aβ grandi e solubili – è stato sviluppato dalla BioArctic di Stoccolma, poi concesso in licenza ad Eisai, e successivamente Biogen ha acquisito una quota tramite una partnership con Eisai. Lo studio di Fase 2b ha testato cinque regimi di dosaggio in persone con lieve decadimento cognitivo a causa di Alzheimer o Alzheimer lieve e che presentavano evidenza di patologia dell’amiloide cerebrale mediante analisi del liquido cerebrospinale o PET.

I pazienti hanno ricevuto un’infusione di 60 minuti a 5 o 10 mg / kg una volta al mese o 2,5, 5 o 10 mg / kg due volte al mese.

Lo studio del farmaco è durato per un anno e mezzo ed è stato condotto su 856 pazienti affetti da Alzheimer, con risultati molto incoraggianti, soprattutto perché «in seguito alla eliminazione delle placche corrisponde un rallentamento del declino cognitivo», spiega il presidente di Biogen, Stelios Papadopoulos. Non siamo tuttavia di fronte a un farmaco miracoloso, che non è in grado quindi di arrestare la malattia, tuttavia «siamo riusciti a rallentare il declino cognitivo», spiega Papadopoulos alla CNBC.

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