Ecco quanto e come si dovrebbe camminare per beneficiare degli effetti positivi di una passeggiata

Camminare fa bene alla salute, non è una novità: non solo aiuta a mantenersi in forma più che la corsa o il nuoto, ma fa bene anche al cervello e tiene attiva la mente. Eppure non tutti i tipi di camminata hanno effetti benefici per la salute; esiste una cadenza di marcia ben precisa da rispettare, di almeno 100/130 passi al minuto, perché una passeggiata abbia i suoi effetti. Si tratta quindi di una marcia abbastanza sostenuta, appena al di sotto della camminata veloce (130 passi al minuto) e della corsa (140 al minuto).

Lo schema della camminata perfetta

Questo schema della camminata perfetta è stato messo a punto da alcuni studiosi e pubblicato su un recente numero del British Journal of Sports Medicine. La ricerca si interroga su “quale velocità sia veloce abbastanza”, prendendo in considerazione le ricerche più rilevanti condotte su centinaia di uomini e donne di età superiore ai 18 anni e con indici di massa corporea differenti. Per avere risultati evidenti attraverso una passeggiata si deve avere una cadenza pari almeno a 130 passi al minuto, circa 2 passi al secondo.

“Questo è un numero che è molto facile per ognuno di noi misurare da solo – dicono gli esperti. Non hai bisogno di attrezzature o competenze speciali”.

In pratica si devono contare i passi fatti in 10 secondi e moltiplicare il numero per sei: il risultato deve essere superiore a 100. Se si vuole fare una camminata vigorosa, la cadenza è di 130 passi al minuto. In generale, l’esercizio fisico oltre a favorire la forma fisica e il dimagrimento, aumenta del 50% la produttività sul lavoro e diminuisce il rischio di sviluppare il morbo di Alzheimer. Ma attenzione a non eccedere:  fare troppa attività fisica invece sarebbe nocivo per il nostro cuore quanto la sedentarietà.

Leggi anche:  Soffrire di insonnia: il problema di un italiano su tre