Altea Federation, 25 anni di innovazione diretta al futuro

Altea Federation, 25 anni di innovazione diretta al futuro
#BecomingTheFuture è la prima convention annuale di altea federation che raggiunge un traguardo importante della propria storia

#BecomingTheFuture è la prima convention annuale del gruppo che raggiunge un traguardo importante della propria storia. Sul palco imprenditori, CEO, CFO, CIO, HR Director, Innovation Manager per parlare del nuovo paradigma human-tech

Un quarto di secolo è un momento importante per qualsiasi azienda che operi sul mercato tecnologico nostrano. I motivi sono tanti, tra tutti la non-certezza di arrivare indenne a tale traguardo. Altea Federation invece ha dimostrato a tutti di che pasta è fatta, spingendo in alto, per 25 anni, la freccia di crescita e mantenendola costante nel tempo. Un successo che si deve a vari fattori: acquisizioni, continuo aggiornamento interno, apertura a nuovi talenti e a figure spesso assenti nelle imprese (come gli innovation manager) ma soprattutto al carisma di Andrea Ruscica, leader lungimirante che riesce ad andare sempre oltre l’ostacolo.

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BecomingTheFuture è la prima convention annuale che Altea Federation ha organizzato per affrontare temi essenziali per chi lavora nel mondo della tecnologia. Imprenditori, CEO, CFO, CIO, HR Director e Innovation Manager si sono confrontati sul palco circa il rapporto che lega oggi l’uomo con la macchina, parti uniche di una stessa identità.

“Il nostro è un evento di celebrazione ma non solo. Abbiamo la consapevolezza di dover migliorare la comprensione di come ci approcciamo a certe tecnologie, che stanno già cambiando il modo di vivere del singolo individuo e dell’intera società. Come Altea Federation, da 25 anni ci impegniamo nella costruzione del futuro, nell’applicare strumenti intelligenti che risolvano problemi, aprano nuovi orizzonti, creino business. Operiamo in un’era in cui, costantemente, siamo sommersi da informazioni. Questi database così vasti sono un’opportunità ma rischiano di restituire uno stato di continua incertezza. L’uomo vuole conoscere il domani, perché ha bisogno di prepararsi all’imprevedibile, per gestire al meglio il tempo e le risorse a disposizione” – ha spiegato Ruscica.

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Il continuo e incessante miglioramento è il paradigma che viene realizzato nel rapporto human-tech, non più solo tecnico ma dal valore etico qualche anno fa inimmaginabile. “Se escludiamo il ruolo delle macchine, non riusciremo mai a centrare il vero senso della relazione che ci lega indissolubilmente a loro. Stiamo attuando una cognitivizzazione del mondo: prima le persone, poi gli oggetti connessi e quelli passivi, l’IoT. Ciò permette al pianeta di apprendere in maniera più veloce e profonda, con risultati che impattano direttamente sulla produttività delle imprese – prosegue il chairman – in settori fin troppo saturi e colmi di offerte simili, la vera differenza saranno sempre le persone”.

“Pescando tutti da fonti informative comparabili, il valore aggiunto sarà il pensiero umano, il solo capace di combinare elementi esistenti per sviluppare qualcosa di dirompente, che superi lo stato attuale e segni nuovi inizi. L’Intelligent Enterprise si basa su un semplice assunto: più aumenta il numero di soluzioni AI, più diminuisce il costo di adozione e, di conseguenza, cresce l’importanza di un processo decisionale che non si può informatizzare: il giudizio. Per questo, quando leggo della paura che i robot ci ruberanno il lavoro, sostengo la tesi che, più robot ci saranno, più si avrà bisogno di attuare task umani in qualsiasi tipo di azienda”.

Dopo il benvenuto di Andrea Ruscica, BecomingTheFuture è proseguito con due tavole rotonde, moderate da Francesca Chialà, Sociologa, TED & Inspirational Speaker e Business Coach. Nella prima spazio a Roberto Tascione, Worldwide CEO della multinazionale chimico-farmaceutica Zambon, Mariacristina Gribaudi, Amministratore Unico di Keyline, Claudio Marenzi, Imprenditore Presidente e Amministratore Delegato di Herno, Fabrizio Rigolio, Imprenditore e CEO di Rizoma e Giuliano Mosconi, Imprenditore Presidente e CEO di Tecno.

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“La digitalizzazione, nel campo farmaceutico ha un impatto ancora limitato. Quello che cambia è la possibilità di offrire servizi digital associati, che aiutano i pazienti a beneficiare di un supporto complementari ai farmaci, che ne migliori la vita” – le parole di Tascione. Come ha sottolineato Gribaudi: “Spesso si pensa che la tecnologia abbia l’obiettivo di rendere obsolete le attività tradizionali. Invece, il sapere artigianale e l’innovazione possono andare di pari passo, quale mix vincente che è un distinguo sul mercato”.

Così come Hemo, che nel Made in Italy, abbina la ricerca di materie prime funzionali e contemporanee a processi produttivi d’avanguardia, ancora una volta coniugando passato e futuro. Un altro settore profondamente radicato in Italia è quello dei motori, ambito per il quale la Rizoma di Rigolio realizza componentistica di alta gamma. In questo caso, il design e l’animo del bello nostrano si mettono al servizio delle procedure di lavorazione di pezzi unici, idealmente lontani dal concetto di massificazione della merce eppure esistenti.

Sulla stessa falsa riga Tecno, nome storico nella costruzione di mobili e scrivanie per l’ufficio, dove ingegneria, innovazione, cura del dettaglio e dei materiali, consentono di ottenere prodotti in grado di vincere le sfide imposte dalla digital transformation. Ed è il pensiero di tali sfide che spinge le aziende a cercare maggiore flessibilità e dinamismo, tramite switch tecnologici che rendano effettivamente smart la compagnia.

Nella seconda tavola rotonda la parola è passata a Gianfranco Chimirri, Direttore Risorse Umane e Comunicazione di Unilever Italia, che ha fatto della ricerca del talento un punto di forza e crescita; Donatella Isaia, Direttore Risorse Umane e Organizzazione di Vodafone Italia, che fa della tecnologia al servizio dei cittadini un pillar essenziale del proprio business; Francesco Baroni, Business Innovation & Technology Management Senior Executive di Gi Group e Andrea Roero, Chief Information Officer di Celli Group, che ha deciso di investire nell’IoT per rivoluzionare il campo della spillatura di birra e soft drink.

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