La vera dieta “keto” predilige il grasso, non le proteine, con tutti i pericoli che ne conseguono

A volte i regimi dietetici a basso contenuto di carboidrati e ad elevato contenuto proteico, come le diete Paleo, South Beach e Atkins, sono indicati come diete chetogeniche, dette anche “keto”.

Tuttavia un piano alimentare che si possa veramente definire chetogenico non si dovrebbe concentrare sulle proteine ma sui grassi, che arrivano a fornire fino al al 90% delle calorie giornaliere. Questo tipo di dieta non dovrebbe essere seguita senza cognizione di causa, come esperimento per perdere peso, avverte la dietologa Kathy McManus, direttrice del Dipartimento di Nutrizione presso l’Ospedale Brigham and Women di Harvard:

La dieta keto è utilizzata principalmente per ridurre la frequenza delle crisi epilettiche nei bambini, anche se è stato provato per la perdita di peso, anche se solo i risultati a breve termine sono stati studiati

Per capire come funziona la dieta keto, immaginiamo di forzare corpo a utilizzare un diverso tipo di carburante: al posto dello zucchero (glucosio) derivante dai carboidrati (come cereali, legumi, verdure e frutta), la dieta cheto è basata sui corpi chetonici, un tipo di combustibile che il fegato produce dal grasso immagazzinato.
Anche uno studio di qualche anno fa finanziato dal National Institutes of Health degli Stati Uniti sosteneva che  introdurre molti grassi saturi nell’alimentazione diminuirebbe le possibilità di aumento di peso e di sviluppo di malattie cardiovascolari rispetto alla dieta a basso contenuto lipidico, in altre parole i grassi farebbero meglio che i carboidrati.

Un nuovo carburante per l’organismo

Questo nuovo carburante, il grasso, da una parte sembra possa portare ad una perdita di peso con risultati incredibilmente efficaci, d’altra parte spingere il fegato a creare corpi chetonici è complicato, oltre che pericoloso. Innanzitutto richiede di privarsi di carboidrati, meno di 20-50 grammi al giorno (una banana di medie dimensioni ha circa 27 grammi di carboidrati, per esempio).

Inoltre sono necessari alcuni giorni per raggiungere uno stato di chetosi, una condizione che può essere inficiata dall’assunzione di eccessive proteine.

Cosa si può mangiare e cosa no

Ma cosa si deve e si può mangiare allora per seguire questa dieta? Chi la segue deve mangiare grassi ad ogni pasto, per cui ipotizzando una dieta quotidiana da 2.000 calorie, questo potrebbe arrivare a 165 grammi di grassi, 40 grammi di carboidrati e 75 grammi di proteine.  Alcuni grassi sani insaturi sono ammessi, come noci (mandorle, noci), semi, avocado, tofu e olio d’oliva. Ma sono soprattutto i grassi saturi di oli (palma, cocco), lardo, burro e burro di cacao ad essere suggeriti in quantità elevate.

Quanto alle proteine, non si distingue tra alimenti a proteine magre e fonti proteiche ad alto contenuto di grassi saturi come carne di manzo, maiale e pancetta.

Tutti frutti sono ricchi di carboidrati, mentre gli ortaggi (anche ricchi di carboidrati) sono limitati a verdure a foglia verde (come cavoli, bietole, spinaci), cavolfiori, broccoli, cavoletti di Bruxelles, asparagi, peperoni, cipolle, aglio, funghi, cetrioli, sedano e zucchine. Una tazza di broccoli tritati ha circa sei carboidrati.

Cosa si rischia

Parlando di rischi concreti per la salute, il principale problema è l’eccesso di grassi saturi. McManus consiglia di mantenere i grassi saturi a non più del 7% delle calorie giornaliere, per non rischiare l’insorgenza di malattie cardiache. Infatti la dieta cheto è associata ad un aumento del colesterolo LDL “cattivo”, che è anche legato alle malattie cardiache.

Ma questa dieta espone anche al rischio di carenze di sostanze nutritive, come spiega McManus: “Se non stai mangiando una grande varietà di verdure, frutta e cereali, potresti essere a rischio di carenza di micronutrienti, tra cui selenio, magnesio, fosforo e vitamine B e C”. Altri problemi correlati possono essere di tipo epatico, renale e stipsi. I reni aiutano a metabolizzare le proteine e la dieta cheto può infatti sovraccaricarli.
Chi segue questa dieta può anche soffrire di offuscamento cognitivo e sbalzi d’umore. “Il cervello ha bisogno di zuccheri da carboidrati sani per funzionare, le diete povere di carboidrati possono causare confusione e irritabilità“, conclude McManus.

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